Pazienti con leucemia a maggior rischio di infezione da Clostridium difficile


I pazienti affetti da leucemia hanno un rischio 2.6 volte maggiore di essere infettati da Clostridium difficile mentre sono ricoverati in ospedale, rispetto a quelli ammessi per altri motivi.

La stessa leucemia è risultata essere associata in modo indipendente all’infezione da Clostridium difficile.

Nello studio retrospettivo di coorte, i ricercatori hanno utilizzato i dati del Healthcare Cost and Utilization Project Nationwide Inpatient Sample 2005-2011 per identificare più di 1.2 milioni di casi con una diagnosi primaria di leucemia al momento della dimissione.
Tra questi, 42.438 casi presentavano infezione da Clostridium difficile, per un tasso di incidenza complessiva del 3.4%.
Questo era significativamente maggiore rispetto all'incidenza delle infezioni in tutti i pazienti ospedalieri ( 0.85% ), e rappresenta un aumento del 16.7% della infezione da Clostridium difficile tra i pazienti affetti da leucemia nel corso dello studio.

All'analisi multivariata, i fattori significativamente associati all’infezione da Clostridium difficile comprendevano: complicanze della sepsi ( odds ratio, OR = 1.83 ), neutropenia ( OR = 1.35 ), trapianto di midollo osseo o di cellule staminali ( OR = 1.27 ), insufficienza renale ( OR = 1.18 ), sesso maschile ( OR = 1.14 ) e durata prolungata del ricovero.

Inoltre, il Clostridium difficile era associato a un aumento della mortalità tra i pazienti affetti da leucemia ( OR= 1.17 ), a una più prolungata permanenza in ospedale 2.6 volte maggiore e più alte spese ospedaliere.
Era anche associato a un aumento della mortalità nei pazienti con sepsi ( OR = 5.79 ), polmonite ( OR = 2.14 ), di età superiore a 65 anni ( OR = 1.9 ), e linfoma ( OR = 1.24 ).

I più comuni tipi di leucemia individuati all'interno del database erano leucemia linfoide cronica ( LLC, 44.6% ) e leucemia mieloide acuta ( AML, 32.5% ).

L’incidenza di Clostridium difficile era maggiore nei pazienti con leucemia mieloide acuta ( 4.7% ), seguita da leucemia acuta linfoide ( 3.9% ), leucemia mieloide cronica ( 2.9% ) e leucemia linfoide cronica ( 2.5% ). ( Xagena2015 )

Fonte: Infection Control and Hospital Epidemiology, 2015

Inf2015 Emo2105



Indietro

Altri articoli

Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...


Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...


Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...



L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...


In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...


La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...


Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...


La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...


La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...