Terapia di mantenimento post-trapianto allogenico di cellule staminali nella leucemia mieloide acuta, efficacia della combinazione Azacitadina e Acido Valproico
La recidiva è la causa principale del fallimento dopo trapianto allogenico di cellule staminali ( Allo-SCT ) per la leucemia mieloide acuta ( AML ).
Il trapianto allogenico per la leucemia mieloide acuta ad alto rischio, definita come fallimento dell'induzione, recidiva dopo la remissione e proprietà molecolari e citogenetiche avverse, è associato a una sopravvivenza di circa 1 anno in quasi il 40% dei pazienti.
Questi pazienti sono candidati ideali per la terapia farmacologica di mantenimento dopo trapianto, ma questa rappresenta una sfida impegnativa per il possibile verificarsi di interazioni farmacologiche e mielosoppressione.
Uno studio ha dimostrato che l'Azacitadina e l'Acido Valproico possono essere somministrati in contemporanea come terapia di mantenimento dopo il trapianto allogenico di cellule staminali nei pazienti con leucemia mieloide acuta ad alto rischio.
Queste le conclusioni di uno studio di fase II, presentato al Tandem Meeting del Center for International Blood & Marrow Transplant Research ( CIBMTR ) e dell'American Society for Blood and Marrow Transplantation ( ASBMT ).
Il tasso a 1 anno di sopravvivenza libera da recidive ( RFS ) e di sopravvivenza globale ( OS ) sono state, rispettivamente, del 79% e dell’80%.
Sono stati arruolati pazienti con leucemia mieloide acuta ad alto rischio, senza GVHD ( malattia da trapianto contro l’ospite ) acuta di grado 3-4.
Tutti i pazienti avevano una adeguata funzione d'organo dopo trapianto allogenico di cellule staminali, effettuato 40-60 giorni prima dell'inizio della terapia di mantenimento.
Sono stati esclusi i soggetti con infezioni attive o non-controllate, con leucemia mieloide acuta a basso rischio alla prima recidiva, quelli con una conta dei neutrofili inferiore a 1500 e una conta piastrinica inferiore a 50.000.
I 25 pazienti avevano un’età mediana di 42 anni, con una predomina di sesso maschile ( 72% ); avevano un punteggio Sorror Comorbidity Index mediano pari a 2.5.
Studi in precedenza avevano evidenziato un sinergismo tra un agente demetilante e un inibitore dell’istone dacetilasi nei pazienti con leucemia mieloide acuta.
La terapia di mantenimento comprendeva fino a quattro cicli di 28 giorni di Azacitadina 40 mg/m2 al giorno nei giorni 1-5, assieme ad Acido Valproico somministrato giornalmente per os per tutto il ciclo alla dose di 15 mg/kg, con aggiustamento del dosaggio fino a ottenere un livello minimo di 100 mcg/ml di Acido Valproico legato, tollerato, fino a 4 cicli in totale e ciascuno della durata di 4 settimane.
Ventun pazienti su 25 hanno completato tutti e quattro i cicli di trattamento; 2 pazienti hanno tuttavia interrotto precocemente il trattamento a causa di recidiva.
La stragrande maggioranza delle tossicità ( 70% ) era di grado 1-2 ( leucopenia, trombocitopenia, e senso di affaticamento ).
Nessun paziente ha sviluppato malattia del trapianto contro l’ospite acuta dopo la terapia, anche se 11 pazienti ( 44% ) hanno sviluppato una GVHD cronica, che in 8 casi è risultata estesa.
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Le percentuali promettenti di sopravvivenza globale e di sopravvivenza libera da recidiva a 1 anno, in assenza di tossicità significative dose-limitanti, hanno fornito elementi a sostegno di una ulteriore valutazione del trattamento di combinazione in uno studio di fase III. ( Xagena2017 )
Hagen PA et al, BMT Tandem Meetings, 2017
Emo2017 Onco2017 Farma2017
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