Venetoclax più Rituximab nella leucemia linfatica cronica recidivata: risultati a 4 anni e valutazione dell'impatto della complessità genomica e delle mutazioni geniche dallo studio MURANO
In precedenti analisi dello studio MURANO, Venetoclax ( Venclyxto ) più Rituximab ( MabThera ) [ VenR ] a durata fissa ha determinato una migliore sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto a Bendamustina ( Levact ) più Rituximab [ BR ] nei pazienti con leucemia linfatica cronica ( CLL ) recidivante o refrattaria.
Al follow-up di 4 anni, sono stati riportati gli esiti a lungo termine, la risposta alle terapie successive e il valore predittivo delle caratteristiche molecolari e genetiche.
I pazienti con leucemia linfatica cronica sono stati assegnati in modo casuale a 2 anni di Venetoclax ( VenR per i primi sei cicli ) o a 6 cicli del regime BR ( Bendamustina + Rituximab ).
Sono stati valutati la sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza globale ( OS ), lo stato di malattia minima residua ( MRD ) del sangue periferico, la complessità genomica e le mutazioni geniche.
Dei 389 pazienti, 194 sono stati assegnati al regime VenR e 195 al regime BR.
Le percentuali di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale a 4 anni sono state più elevate con il regime VenR rispetto al regime BR, pari, rispettivamente, al 57.3% e 4.6% ( hazard ratio HR, 0.19 ) e 85.3% e 66.8% ( HR, 0.41 ).
La malattia MRD non-rilevabile ( uMRD ) alla fine della terapia di combinazione ( EOCT ) è stata associata a una sopravvivenza libera da progressione superiore rispetto a bassa positività di malattia minima residua ( HR, 0.50 ) e ad alta positività a MRD ( HR, 0.15 ).
I pazienti nel braccio VenR che hanno ricevuto Ibrutinib come prima terapia dopo la progressione ( n=12 ) hanno avuto un tasso di risposta riportato del 100% ( 10 su 10 pazienti valutabili ); i pazienti successivamente trattati con un regime a base di Venetoclax ( n=14 ) hanno presentato un tasso di risposta del 55% ( 6 su 11 pazienti valutabili ).
Con la combinazione Venetoclax più Rituximab, la percentuale di malattia minima residua non-rilevabile alla fine del trattamento ( EOT ) è stata inferiore nei pazienti con complessità genomica rispetto a quelli senza questa complettisità ( P=0.042 ). La più alta complessità genomica è risultata associata a una più breve sopravvivenza senza progressioen.
Sono stati osservati tassi di positività più elevati di malattia minima residua con mutazioni BIRC3 e BRAF alla fine della terapia di combinazione e con mutazioni TP53, NOTCH1, XPO1 e BRAF alla fine del trattamento.
I benefici in termini di efficacia con Venetoclax più Rituximab a durata fissa sono sostenuti e particolarmente durevoli nei pazienti che raggiungono la malattia minima residua non-rilevabile.
La terapia di salvataggio con Ibrutinib dopo il regime VenR ha raggiunto tassi di risposta elevati.
Mutazioni genetiche e complessità genomica hanno influenzato i tassi di malattia minima residua e di sopravvivenza senza progressione. ( Xagena2020 )
Kater AP et al, J Clin Oncol 2020; 38: 4042-4054
Emo2020 Onco2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
Blinatumomab per il trattamento di prima linea di bambini e giovani affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B
Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...
Venetoclax, Umbralisib e Ublituximab con risposta adattata e limitata nel tempo per la leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria
Molti pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( CLL ) svilupperanno resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton...
Enasidenib e aggiunta di Azacitidina adattata al rischio nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH2 di nuova diagnosi
Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Terapia a bassa intensità basata su Venetoclax nel fallimento molecolare della leucemia mieloide acuta con mutazione NPM1
L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...
Follow-up a 5 anni di uno studio di fase 2 su Ibrutinib più Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab come terapia iniziale nella leucemia linfatica cronica
In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...
Inaqovi, combinazione orale di Decitabina e di Cedazuridina, per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi. La Commissione Europea ha approvato
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...
Pivekimab sunirine, un nuovo anticorpo-farmaco coniugato anti-CD123, nella leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria
Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...
Venetoclax e la combinazione orale di Decitabina più Cedazuridina nei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mielomonocitica cronica
La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...
Attività di Venetoclax nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria: studio VENICE-1
La maggior parte dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica progredisce dopo il trattamento o il ritrattamento con terapia mirata...