Tecfidera, un farmaco per la sclerosi multipla recidivante-remittente: casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva nell’ambito della linfopenia lieve
L’Agenzia Europea per i Medicinali ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ),
hanno informato gli operatori sanitari di importanti aggiornamenti per contribuire a ridurre al minimo il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) nei pazienti trattati con
Tecfidera ( Dimetilfumarato ), un farmaco per la sclerosi multipla recidivante-remittente nei pazienti adulti.
Sono stati riportati casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva nell’ambito di linfopenia lieve ( conta linfocitaria maggiore o uguale a 0.8x10(9)/L e al di sotto del limite inferiore di normalità ) in pazienti trattati con Tecfidera; in precedenza, la leucoencefalopatia multifocale progressiva era stata confermata solo nell’ambito di una linfopenia da moderata a grave.
Tecfidera è controindicato nei pazienti con leucoencefalopatia multifocale progressiva sospetta o confermata.
• La terapia con Tecfidera non deve essere iniziata nei pazienti con grave linfopenia
[ conte linfocitarie inferiori a 0.5×10(9)/L ].
• Se la conta linfocitaria è inferiore all’intervallo di normalità, prima di iniziare il trattamento con Tecfidera deve essere condotta un’approfondita valutazione delle possibili cause.
• Il trattamento con Tecfidera deve essere interrotto nei pazienti con grave linfopenia [ conte linfocitarie inferiori a 0.5 × 10(9)/L ] che persiste da più di 6 mesi.
• Se un paziente sviluppa la leucoencefalopatia multifocale progressiva, la terapia con Tecfidera deve essere interrotta definitivamente.
• È necessario raccomandare ai pazienti di informare chi vive con lui o chi lo assiste riguardo al loro trattamento e ai sintomi indicativi di leucoencefalopatia multifocale progressiva, poiché
potrebbero notare dei sintomi di cui il paziente non è consapevole.
Ulteriori informazioni in tema di sicurezza
Tecfidera è autorizzato nell’Unione Europea per il trattamento degli adulti con sclerosi multipla
recidivante-remittente.
Tecfidera può causare linfopenia: in studi clinici la conta linfocitaria è diminuita circa del 30% rispetto al valore basale durante il trattamento.
La leucoencefalopatia multifocale progressiva è una grave infezione opportunistica causata dal virus di John Cunningham ( JCV ), che può essere fatale o provocare disabilità grave.
I fattori di rischio per lo sviluppo di leucoencefalopatia multifocale progressiva in presenza di virus JCV includono un sistema immunitario alterato o indebolito.
Su oltre 475.000 pazienti esposti a Tecfidera, sono stati confermati 11 casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva.
L’unica caratteristica comune a tutti gli 11 casi confermati è una riduzione della conta assoluta
linfocitaria ( ALC ), che è un fattore di rischio biologicamente plausibile di leucoencefalopatia multifocale progressiva. Tre di questi casi si sono verificati nell’ambito di una linfopenia lieve, mentre gli otto casi rimanenti si sono sviluppati durante linfopenia da moderata a grave.
Come raccomandato, tutti i pazienti devono essere sottoposti alla misurazione della conta assoluta linfocitaria prima dell’inizio del trattamento e successivamente ogni 3 mesi.
In pazienti con conte linfocitarie al di sotto del limite inferiore di normalità, definito
dall'intervallo di riferimento del laboratorio locale, viene ora raccomandato un maggior
monitoraggio e la valutazione di altri fattori che potrebbero potenzialmente contribuire a un
maggior rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva nei pazienti con linfopenia. Questi fattori includono: durata della terapia con Tecfidera. Casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva si sono verificati dopo circa 1-5 anni di trattamento, anche se non si conosce l’esatta relazione con la durata del trattamento; rilevante riduzione della conta dei linfociti T CD4+ e specialmente dei CD8+; precedente terapia immunosoppressiva o immunomodulante.
In pazienti con riduzioni moderate e prolungate di conte assolute linfocitarie maggiore o uguale a 0.5 × 10(9)/L e minore di 0.8 × 10(9)/L per oltre sei mesi, si deve rivalutare il rapporto beneficio / rischio della terapia con Tecfidera.
Inoltre, i medici devono valutare i loro pazienti per stabilire se i sintomi siano indicativi di
disfunzione neurologica e, in tal caso, se questi sintomi siano tipici della sclerosi multipla o se
possano indicare la leucoencefalopatia multifocale progressiva; al primo segno o sintomo indicativo di leucoencefalopatia multifocale progressiva, Tecfidera deve essere sospeso e devono
essere eseguite appropriate valutazioni diagnostiche, inclusa la determinazione del
DNA di JCV nel liquido cerebrospinale ( CSF ) mediante la metodologia quantitativa della
reazione a catena della polimerasi ( PCR ); è importante notare che i pazienti che sviluppano leucoencefalopatia multifocale progressiva dopo recente interruzione del trattamento con Natalizumab possono non presentare linfopenia.( Xagena2020 )
Fonte: AIFA, 2020
Neuro2020 Inf2020 Farma2020
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