Terapia di prima linea ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti con linfomi non-Hodgkin primitivi del sistema nervoso centrale: esperienza monocentrica
I linfomi non-Hodgkin primitivi del sistema nervoso centrale ( PCNS-NHL ) sono linfomi extranodali a cellule B con prognosi infausta.
Il ruolo della terapia ad alte dosi ( HDT ) seguita dal trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche ( ASCT ) come terapia di prima linea non è ancora ben definito.
Sono stati raccolti in modo retrospettivo i dati di follow-up a lungo termine di 61 pazienti consecutivi con linfoma primitivo del sistema nervoso centrale presso l'ospedale universitario di Düsseldorf ( Germania ) da gennaio 2004 a dicembre 2016.
Trentasei pazienti sono stati trattati solo con chemioimmunoterapia convenzionale ( cCIT ) ( gruppo CT ).
Diciassette pazienti hanno ricevuto chemioimmunoterapia convenzionale di induzione seguita da terapia ad alto dosaggio e trapianto ASCT.
Nel gruppo CT, il tasso di risposta globale ( ORR ) è stato pari al 61% ( risposta completa [ CR ] 47%, risposta parziale [ PR ] 14% ), e si sono verificati decessi correlati al trattamento nell'8%.
La sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) è stata di 31.8 mesi e la sopravvivenza globale ( OS ) è stata di 57.3 mesi.
Nel gruppo HDT, il tasso ORR è stato dell'88% ( 59% CR, 29% PR ) e il 6% è deceduto a causa del trattamento.
La sopravvivenza PFS e la sopravvivenza OS ( valori mediani ) non sono state raggiunte a 5 anni. La PFS e la OS a 5 anni sono state pari al 64.7%.
Dopo un follow-up mediano di 71 mesi, 10 pazienti ( 59% ) erano ancora vivi con risposta CR/PR dopo terapia ad alto dosaggio e trapianto ASCT, 1 paziente è stato trattato per malattia progressiva e 7 sono deceduti ( 41%, 6 per progressione della malattia; si è avuto 1 decesso associato al trattamento ).
Tutti i pazienti che hanno ottenuto una risposta completa prima della terapia ad alto dosaggio hanno ottenuto una risposta completa duratura.
Nel gruppo CT, 8 pazienti ( 22% ) erano vivi con risposta CR/PR dopo un follow-up mediano di 100 mesi. 28 pazienti sono morti ( 78%, 24 per progressione della malattia, 2 erano i decessi associati al trattamento, 2 i decessi in remissione ).
Nell'analisi univariata, i pazienti del gruppo HDT hanno presentato una sopravvivenza senza progressione significativamente migliore ( non-raggiunta versus 31.8 mesi, p = 0.004 ) e una sopravvivenza globale ( non-raggiunta versus 57.3 mesi, p = 0.021 ).
L'analisi multivariata ha mostrato che la terapia ad alto dosaggio non era predittiva per la sopravvivenza.
Il trattamento con terapia ad alto dosaggio più trapianto ASCT è fattibile e offre la possibilità di sopravvivenza a lungo termine con bassa mortalità correlata al trattamento nei pazienti più giovani.
In questa analisi, il tasso di risposta globale, la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale erano migliori con la terapia ad alto dosaggio rispetto alla sola chemioimmunoterapia convenzionale. Tuttavia, questo risultato non è stato confermato nell'analisi multivariata e sono necessari ulteriori studi per esaminare il ruolo della terapia ad alto dosaggio nei pazienti con linfoma primitivo del sistema nervoso centrale. ( Xagena2022 )
Brezina T et al, Ann Hematol 2022;101:607-616
Emo2022 Onco2022 Neuro2022 Farma2022
Indietro
Altri articoli
Lisocabtagene maraleucel nel linfoma mantellare recidivante / refrattario: analisi primaria della coorte di linfomi mantellari da TRANSCEND NHL 001
Sono stati riportati i risultati dell'analisi primaria della coorte del linfoma mantellare ( MCL ) dello studio di fase I...
Efficacia dell'inibizione del checkpoint dopo il fallimento della terapia CAR-T nei linfomi aggressivi a cellule B
La terapia con inibitori del checkpoint ( CPI ) con anticorpi anti-PD-1 è stata associata a esiti contrastanti in piccole...
Polatuzumab vedotin con chemioterapia infusionale per linfomi non-Hodgkin a cellule B aggressivi non-trattati
Lo studio POLARIX ha dimostrato la superiorità di Polatuzumab vedotin ( Polivy ) rispetto alla Vincristina nel regime Rituximab -...
Milademetan, un inibitore MDM2, nei pazienti con liposarcoma avanzato, tumori solidi o linfomi
Uno studio ha valutato la sicurezza, la farmacocinetica, la farmacodinamica e l'efficacia preliminare del Milademetan, un inibitore MDM2 a piccola...
Profilazione del DNA tumorale circolante per il rilevamento, la stratificazione del rischio e la classificazione dei linfomi cerebrali
Gli esiti clinici dei pazienti con linfomi del sistema nervoso centrale ( CNS ) sono notevolmente eterogenei, ma l'identificazione dei...
Trapianto allogenico nei linfomi cutanei a cellule T avanzati: studio CUTALLO
I linfomi cutanei a cellule T in stadio avanzato ( CTCL ) sono malattie rare, solitamente refrattarie e fatali. Le...
Azacitidina orale più Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone come trattamento iniziale per i linfomi periferici a cellule T
I linfomi periferici a cellule T ( PTCL ) con fenotipo T helper folliculare ( PTCL-TFH ) presentano mutazioni ricorrenti...
Pembrolizumab per i linfomi a cellule B recidivanti o refrattari alla terapia con cellule CAR-T mirata a CD19
I linfociti T modificati per il recettore chimerico dell'antigene ( CAR-T ) mirati a CD19 ottengono remissioni durevoli in circa...
Antivirali ad azione diretta come trattamento primario per i linfomi non-Hodgkin indolenti associati al virus dell'epatite C: lo studio BArT della Fondazione Italiana Linfomi
Un gruppo di ricercatori della Fondazione Italiana Linfomi ha trattato in modo prospettico pazienti con linfomi indolenti associati al virus...
Odronextamab, un anticorpo bispecifico CD20xCD3 umano nei pazienti con neoplasie delle cellule B CD20-positive: Coorte linfomi non-Hodgkin recidivanti o refrattari
Odronextamab è un anticorpo bispecifico CD20xCD3 completamente umano a base di IgG4 stabilizzato che si lega a CD3 sui linfociti...