La combinazione Bortezomib, Melfalan e Prednisone è attiva nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e funzione renale moderatamente compromessa
Uno studio ha valutato la combinazione Bortezomib, Melfalan e Prednisone ( VMP ) e quella Melfalan e Prednisone ( MP ) in pazienti con mieloma multiplo, mai trattati in precedenza, e con insufficienza renale arruolati nello studio di fase III VISTA e hanno valutato la reversibilità del danno renale.
I pazienti sono stati sottopopsti a nove cicli di 6 settimane di Bortezomib ( Velcade ) 1.3 mg/m(2), Melfalan ( Alkeran ) 9 mg/m(2) e Prednisone ( Deltacortene ) 60 mg/m(2), oppure Melfalan e Prednisone.
Sono stati esclusi i pazienti con livelli sierici di creatinina superiori a 2 mg/mL.
Nei rami VMP/MP, il 6% e 4%, 27% e 30%, e 67% e 66% dei pazienti ha mostrato velocità di filtrazione glomerulare, rispettivamente, inferiore o uguale a 30, tra 31 e 50 e superiore a 50 mL/min.
I tassi di risposta sono risultati più elevati e il tempo alla progressione e la sopravvivenza generale più lunghe con VMP rispetto a MP.
I tassi di risposta con VMP e il tempo alla progressione, in entrambi i bracci dello studio, non hanno mostrato differenze significative tra i pazienti con velocità di filtrazione glomerulare inferiore o uguale a 50 o superiore a 50 mL/min; la sopravvivenza generale è risultata più lunga nei pazienti con funzione renale normale in entrambi i bracci.
La reversione dell’insufficienza renale ( velocità di filtrazione glomerulare basale inferiore a 50 e migliorata fino a maggiore di 60 mL/min ) è stata osservata nel 44% dei pazienti trattati con VMP contro il 34% di coloro che erano stati trattati con MP.
Dall’analisi multivariata è emerso che un’età più giovanile ( inferiore a 75 anni; P = 0.006 ) e una funzione renale meno compromessa ( velocità di filtrazione glomerulare maggiore o uguale a 30 mL/min; P = 0.027 ) sono associate a tassi di reversione più elevati.
Inoltre, il trattamento con VMP è si è avvicinato alla significatività ( P = 0,07 ).
In entrambi i rami dello studio, i tassi di eventi avversi di grado 4 e 5 e gli eventi avversi gravi sono risultati più elevati nei pazienti con danno renale; i tassi di interruzione/riduzione delle dosi di Bortezomib legati a eventi avversi, nel gruppo VMP, non sono risultati modificati.
In conclusione, la combinazione di Bortezomib, Melfalan e Prednisone ( VMP ) rappresenta un’opzione di trattamento praticabile, attiva e ben tollerata per i pazienti con mieloma multiplo mai trattati in precedenza e con moderato danno renale e porta a una reversione del 44% del deterioramento renale. ( Xagena2009 )
Dimopoulos MA et al, J Clin Oncol 2009; 27: 6086-6093
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