Mieloma multiplo con recidiva precoce: benefici di Carfilzomib sulla sopravvivenza libera da progressione
Al Congresso dell’ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) sono stati presentati i dati di una analisi secondaria dello studio registrativo di fase III ASPIRE ( CArfilzomib, Lenalidomide, and DexamethaSone versus Lenalidomide and Dexamethasone for the treatment of PatIents with Relapsed Multiple MyEloma ) che ha mostrato come Carfilzomib ( Kyprolis ) in combinazione con Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone ( KRd ) migliori la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e il tasso di risposta completa ( ORR ) rispetto alla sola terapia a base di Lenalidomide e Desametasone ( Rd ) nei pazienti con mieloma multiplo recidivato con una malattia in progressione precoce dopo terapia iniziale o dopo il trapianto.
L’analisi ha dimostrato che i pazienti che erano andati incontro a una recidiva entro 1 anno dalla terapia iniziale, una volta trattati con la combinazione KRd ( n=87 ) hanno presentato una sopravvivenza mediana libera da progressione di 24.1 mesi contro i 12.5 mesi dei pazienti in trattamento con Rd ( n=72 ) ( hazard ratio, HR=0.75; IC 95%: 0.50-1.13 ).
Inoltre, il tasso di risposta completa nel braccio KRd è stato di 79.3% rispetto a 61.1% del braccio Rd.
I pazienti che hanno recidivato precocemente dopo un primo, precedente, trapianto trattati con KRd ( n=48 ) hanno avuto una sopravvivenza mediana libera da progressione di 17.3 mesi rispetto a 11.1 mesi di coloro che erano nel gruppo di controllo con Rd ( n=49 ) ( HR=0.87; IC 95%: 0.54-1.41 ).
Inoltre, il tasso di risposta completa dei pazienti in trattamento con il regime a base di Carfilzomib è stato pari a 83.3% rispetto a 61.2% per coloro che avevano ricevuto la terapia con Lenalidomide e Desametasone.
Da questa analisi è emerso che l’aggiunta di Carfilzomib a Lenalidomide e Desametasone, porta i pazienti con mieloma multiplo recidivati precocemente a vivere più a lungo senza che la loro malattia progredisca.
Carfilzomib è un inibitore del proteasoma di seconda generazione. Il proteasoma ha un ruolo importante nel funzionamento e nella crescita della cellula in quanto scompone le proteine danneggiate o non più necessarie.
Carfilzomib si è dimostrato in grado di bloccare il proteasoma, determinando così un eccessivo accumulo di proteine all’interno delle cellule. In questo modo riesce a provocare la morte delle cellule, in particolare quelle del mieloma perché con maggiore probabilità contengono un’alta quantità di proteine anomale.
L’irreversibilità del legame di Carfilzomib ha mostrato inoltre di offrire una più sostenuta inibizione degli enzimi target.
Il mieloma multiplo è un tumore ematologico raro, caratterizzato dalla natura recidiva e progressiva della malattia, con un’aspettativa di vita di soli 3 anni dopo la prima ricaduta.
E’ il secondo tumore ematologico per frequenza, si tratta di una malattia orfana e rappresenta l’1% di tutti i tumori.
In Italia si contano 5.200 nuovi casi e 3.200 decessi ogni anno; a 5 anni dalla diagnosi solo il 45% dei pazienti sopravvive. ( Xagena2016 )
Fonte: Amgen, 2016
Emo2016 Onco2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Daratumumab per i pazienti affetti da mieloma con recidiva precoce o tardiva dopo terapia iniziale: analisi dei sottogruppi di CASTOR e POLLUX
Il mieloma multiplo ( MM ) ad alto rischio è spesso definito sulla base di anomalie citogenetiche, ma i pazienti...
Studio IMROZ: Isatuximab associato a Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte nel mieloma multiplo di nuova diagnosi non-eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche
I dati dello studio di fase 3 IMROZ hanno dimostrato che Isatuximab ( Sarclisa ) in combinazione con lo standard...
Teclistamab compromette l'immunità umorale nei pazienti con mieloma pesantemente pretrattato: importanza dell’integrazione di immunoglobuline
Teclistamab ( Tecvayli ) e altri anticorpi bispecifici ( BsAb ) mirati all'antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA...
Tre anni di mantenimento con Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone nel mieloma multiplo
Lo studio di fase 2 di Total Therapy ( TT ) IIIB ha incorporato Bortezomib ( Velcade )nel trapianto tandem...
Qualità di vita correlata alla salute nei pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario esposto a tripla classe trattati con Idecabtagene vicleucel o regimi standard: studio cKarMMa-3
La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...
Classificazione genomica e prognosi individualizzata nel mieloma multiplo
Gli esiti per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi ( NDMM ) sono eterogenei, con una sopravvivenza globale...
Crenigacestat, un inibitore della gamma-secretasi, in combinazione con l'immunoterapia con CAR-T diretta all'antigene BCMA nel mieloma multiplo recidivante o refrattario
Gli inibitori della gamma-secretasi ( GSI ) aumentano la densità dell'antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA ) sulle...
Induzione, consolidamento e mantenimento di Carfilzomib con o senza trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi: analisi di sottogruppo citogenetico dello studio FORTE
I pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e anomalie citogenetiche ad alto rischio ( HRCA ) rappresentano un'esigenza medica...
Rischio di infezioni associate all'uso di anticorpi bispecifici nel mieloma multiplo
L'uso di anticorpi bispecifici ( BsAb ) nel trattamento del mieloma multiplo ( MM ) recidivante / refrattario sta mostrando...
Studio CANDOR: analisi finale di Carfilzomib, Desametasone e Daratumumab rispetto a Carfilzomib e Desametasone negli adulti con mieloma multiplo recidivante / refrattario con 1-3 terapie precedenti
CANDOR è uno studio di fase 3, randomizzato, in aperto che ha confrontato Carfilzomib ( Kyprolis ), Daratumumab ( Darzalex...