Gli antibiotici non sembrano essere efficaci nella prevenzione secondaria della cardiopatia ischemica


La Chlamydia pneumoniae è stata rintracciata nelle placche aterosclerotiche.
Alcuni studi clinici hanno messo in correlazione la presenza di titoli anticorpali anti-Chlamydia con il rischio di infarto miocardico.

Ricercatori della South Carolina University hanno effettuato una meta-analisi con l’obiettivo di verificare se l’impiego degli antibiotici fosse in grado di esercitare un effetto di prevenzione secondaria nei confronti della cardiopatia ischemica.

Nove studi clinici, per un totale di 11.015 partecipanti hanno incontrato i criteri di selezione.

Quattro di questi studi clinici hanno mostrato un beneficio degli antibiotici, mentre in 5 non sono stati osservati effetti.

I dati combinati non hanno dimostrato l’utilità degli antibiotici macrolidi nel ridurre gli eventi cardiaci recidivanti o la mortalità. ( Xagena2004 )

Wells BJ et al, Arch Intern Med 2004; 164: 2156-2161

Cardio2004 Farma2004


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