Radioterapia più concomitante chemioterapia adiuvante versus radioterapia da sola per il carcinoma nasofaringeo localmente avanzato


La pratica corrente di aggiungere chemioterapia adiuvante alla radioterapia per il trattamento del carcinoma nasofaringeo in stadio avanzato si basa sullo studio Intergroup-0099 Study pubblicato nel 1998; tuttavia, l'esito nel gruppo solo radioterapia in quello studio è risultato sostanzialmente inferiore rispetto a quelli di altri studi e non sono disponibili dati sulle tossicità tardive.

Pertanto, è stata necessaria una verifica dell'indice terapeutico a lungo termine di questo regime.

Pazienti con carcinoma nasofaringeo non-cheratinizzante di stadio T1-4N2-3M0 sono stati assegnati in maniera casuale a radioterapia ( n=176 ) o a chemio-radioterapia ( n=172 ) utilizzando Cisplatino ( 100 mg/m2 ) ogni 3 settimane per 3 cicli in concomitanza con radioterapia, seguito da Cisplatino ( 80 mg/m2 ) più 5-Fluorouracile ( 1000 mg per m2 al giorno per 4 giorni ) ogni 4 settimane per 3 cicli.

Gli endpoint primari includevano i tassi generali liberi da fallimento ( tempo prima di fallimento in qualunque sito ) e sopravvivenza libera da progressione, mentre quelli secondari includevano sopravvivenza generale, tassi liberi da fallimento locoregionale e distale e tossicità acuta e tardiva.

I due gruppi di trattamento sono risultati ben bilanciati per quanto riguarda tutte le caratteristiche dei pazienti, i fattori relativi al tumore e i parametri di radioterapia.

L'aggiunta di chemioterapia ha migliorato in modo statisticamente significativo i tassi di sopravvivenza liberi da fallimento a 5 anni ( chemio-radioterapia vs radioterapia: 67% vs 55%; P=0.014 ) e la sopravvivenza libera da progressione a 5 anni ( chemio-radioterapia vs radioterapia: 62% vs 53%; P=0.035 ).

L'incidenza cumulativa di tossicità acuta è aumentata del 30% con la chemioterapia ( chemio-radioterapia vs radioterapia: 83% vs 53%; P inferiore a 0.001 ), ma i tassi di tossicità tardiva a 5 non sono aumentati in modo statisticamente significativo ( chemio-radioterapia vs radioterapia: 30% vs 24%; P=0.30 ).

I decessi causati dalla progressione della malattia si sono ridotti in modo significativo del 14% ( chemio-radioterapia vs radioterapia: 38% vs 24%; P=0.008 ), ma la sopravvivenza generale a 5 anni è risultata simile ( chemio-radioterapia vs radioterapia: 68% vs 64%; P=0.22; hazard ratio di chemio-radioterapia, HR=0.81 ) poiché i decessi correlati a tossicità o cause accidentali sono aumentati del 7% ( chemio-radioterapia vs radioterapia: 1.7% vs 0 e 8.1% vs 3.4%, rispettivamente; P=0.015 ).

In conclusione, l'aggiunta concomitante di chemioterapia adiuvante ha ridotto in modo statisticamente significativo il fallimento e i decessi legati al cancro, rispetto alla sola radioterapia.
Benché non siano emersi aumenti statisticamente significativi della tossicità tardiva maggiore, l'aumento dei decessi non-legati a cancro ha ridotto il beneficio in termini di sopravvivenza generale. ( Xagena2010 )

Lee AW et al, J Natl Cancer Inst 2010; 102: 1188-1198


Onco2010 Pneumo2010


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