CHMP: rapporto rischio beneficio del Mifepristone nell’indicazione interruzione medica di gravidanza intrauterina in regime sequenziale con analogo della prostaglandina


Mifepristone è uno steroide sintetico che blocca l’azione progestinica, intervenendo sui recettori progestinici in antagonismo rispetto al progesterone. Assunto alla dose di 1 mg/kg o superiore, nella donna Mifepristone inibisce l’azione del progesterone a livello endometriale e miometriale. Durante la gravidanza sensibilizza il miometrio all’azione di induzione delle contrazioni della prostaglandina. In caso di interruzione precoce della gravidanza, l’assunzione combinata di un analogo della prostaglandina in regime sequenziale dopo Mifepristone determina un aumento dell’efficacia terapeutica al 95% circa dei casi e accelera l’espulsione dell’embrione.

La Francia aveva chiesto al CHMP ( European Committee for Medicinal Products for Human Use ) di esprimere un parere sul rapporto rischio/beneficio di Mifepristone, considerando in particolare gli aspetti relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco usato alla dose approvata di 600 mg di Mifepristone nell’indicazione interruzione medica di gravidanza intrauterina in regime sequenziale con un analogo della prostaglandina rispetto alla dose di 200 mg di Mifepristone.
Inoltre, la Francia ha sollevato timori in relazione alla sicurezza dell’impiego di Mifepristone.

Alla luce dei dati clinici disponibili, tra cui la letteratura e linee guida cliniche internazionali, il CHMP ha individuato in via conclusiva la posologia di Mifepristone da utilizzare in associazione a un analogo della prostaglandina ( Gemeprost o Misoprostolo ) nell’indicazione interruzione medica di gravidanza intrauterina in regime sequenziale con un analogo della prostaglandina fino al 63° giorno di amenorrea.

Il CHMP ha confermato l’uso della dose di 600 mg di Mifepristone in associazione a 400 microg di Misoprostolo orale o a 1 mg di Gemeprost per via vaginale per l’interruzione di gravidanze fino al 49° giorno; ha inoltre esteso l’uso della dose di 600 mg in associazione a 1 mg di Gemeprost per via vaginale per l’interruzione di gravidanze fino al 63° giorno di amenorrea.
In aggiunta, il CHMP ha raccomandato una dose alternativa di Mifepristone ( 200 mg ) in associazione a 1 mg di Gemeprost somministrato per via vaginale per l’interruzione di gravidanze fino al 63° giorno di amenorrea.

In base agli studi pubblicati a disposizione, il CHMP è del parere che Gemeprost per via vaginale, in associazione a Mifepristone, sia una prostaglandina più potente rispetto a Misoprostolo orale. Inoltre, benché le informazioni disponibili sull’associazione di Mifepristone 200 mg + Gemeprost 1 mg siano limitate, il CHMP ritiene che siano stati ottenuti tassi di efficacia altrettanto elevati in termini di aborto completo e di gravidanze in corso rispetto a quelli osservati con la combinazione di Mifepristone 600 mg + Gemeprost 1 mg.

In base a studi non comparativi, il CHMP è del parere che l’efficacia in termini di successo terapeutico sia paragonabile per le dosi di 200 mg e 600 mg di Mifepristone usato in associazione a 1 mg di Gemeprost per via vaginale per l’aborto medico fino al 49° giorno di amenorrea e tra il 50° e 63° giorno di amenorrea. Tuttavia, in termini di gravidanza in corso, il CHMP ritiene che sia accettabile mantenere la dose di 600 mg di Mifepristone per l’interruzione della gravidanza fino al 49° giorno di gestazione in associazione a 400 microg di Misoprostolo compresse orali; in base a 3 studi non comparativi, il CHMP non conferma un’efficacia costante di Mifepristone 200 mg in associazione con Misoprostolo 400 microg per os.

Per quanto riguarda l’uso sicuro delle procedure di interruzione delle gravidanze e l’uso correlato di analoghi della prostaglandina quali Misoprostolo compresse, il CHMP ha confermato che Misoprostolo orale può essere usato soltanto con la dose di 600 mg di Mifepristone per l’interruzione medica della gravidanza fino al 49° giorno di amenorrea. Alcuni rarissimi casi di shock tossici letali sono stati riferiti dopo l’aborto medico indotto dalla somministrazione di 200 mg di Mifepristone seguita dalla somministrazione vaginale non autorizzata di Misoprostolo compresse per uso orale. Il CHMP ha pertanto raccomandato ai medici di rispettare il regime approvato di 600 mg di Mifepristone e 400 microg di Misoprostolo orale, ribadendo i rischi correlati a questa pratica non approvata.

Successivamente, il CHMP ha armonizzato le indicazioni di Mifepristone nell’Unione europea. Il CHMP ha concluso osservando che l’efficacia di Mifepristone dipende dalla durata dell’amenorrea, dal tipo di prostaglandina utilizzato e dalla via di somministrazione seguita.

Per quanto concerne la sicurezza, il CHMP ha approvato l’aggiunta di alcune avvertenze speciali e precauzioni di impiego nell’RCP ( riassunto delle caratteristiche di prodotto ) tra cui il rischio di emorragie profuse, l’uso concomitante di altri farmaci, le interazioni, i rischi correlati a talune popolazioni, le infezioni e il monitoraggio delle pazienti che hanno scelto di interrompere la gravidanza. L’RCP è stato attentamente rivisto e il foglietto illustrativo è stato opportunamente modificato.

Cambiamento al Riassunto delle caratteristiche del prodotto

Il Comitato ha ritenuto che Mifepristone sia efficace nell’indicazione interruzione medica di gravidanza intrauterina in regime sequenziale con un analogo della prostaglandina ( Gemeprost o Misoprostolo ) fino al 49° giorno di amenorrea se somministrato alla dose di 200 mg o 600 mg + 1 mg di Gemeprost o alla dose di 600 mg + 400 microg di Misoprostolo.
Il Comitato ha ritenuto inoltre che Mifepristone sia efficace nell’indicazione interruzione medica di gravidanza intrauterina in regime sequenziale con un analogo della prostaglandina ( Gemeprost o Misoprostolo ) tra il 50° e il 63° giorno di amenorrea se somministrato alla dose di 200mg o 600 mg + 1 mg di Gemeprost.

Il Comitato ha ammesso che casi rarissimi di shock tossici letali causati da Clostridium sordellii endometritis, caratterizzati da assenza di febbre o altri sintomi di infezione palesi, sono stati riferiti dopo l’aborto medico indotto dalla somministrazione di 200 mg di Mifepristone seguita dalla somministrazione vaginale non autorizzata di Misoprostolo compresse per uso orale.

Inoltre, sono state aggiunte nell’RCP alcune informazioni sulla sicurezza del prodotto, tra cui il rischio di emorragie profuse, l’uso concomitante di altri farmaci, le interazioni, i rischi correlati a talune popolazioni, le infezioni e il monitoraggio delle pazienti che hanno scelto di interrompere la gravidanza.

Il Comitato, di conseguenza, ha considerato positivo il rapporto rischio/beneficio dei medicinali contenenti Mifepristone nell’indicazione interruzione medica della gravidanza intrauterina in regime sequenziale con un analogo della prostaglandina ( Gemeprost o Misoprostolo ) fino al 63° giorno di amenorrea. ( Xagena2008 )

Fonte: EMEA, 2008


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