Chemioradioterapia ipofrazionata accelerata seguita da potenziamento con radioterapia ablativa stereotassica per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato, non-resecabile
La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del checkpoint immunitario di consolidamento per il tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato e non-resecabile.
È stata determinata la dose massima tollerata ( MTD ) e l'uso di chemioradioterapia concomitante ipofrazionata con un boost di radioterapia ablativa stereotassica adattativa ( SABR ).
È stato condotto uno studio controllato, non-randomizzato, di fase iniziale, in un singolo centro, con incremento della dose di radiazioni, con chemioterapia concomitante tra pazienti con tumore polmonare non-a piccole cellule in stadio clinico II ( inoperabile / rifiuto dell'intervento chirurgico ) o III ( American Joint Committee on Cancer [ AJCC ] Staging Manual, VII edizione ).
I pazienti sono stati arruolati e trattati nel periodo 2011-2018, con un follow-up medio di 18.2 mesi.
I pazienti sono passati a una dose di boost di radioterapia ablativa stereotassica più elevata nel caso in cui si fossero verificati effetti tossici dose-limitanti ( qualsiasi effetto tossico polmonare, gastrointestinale o cardiaco di grado 3 o superiore o qualsiasi effetto tossico non-ematologico di grado 4 o superiore ) in meno del 33% della coorte di boost entro 90 giorni di follow-up.
Le analisi correnti sono state condotte nel 2023.
Tutti i pazienti hanno ricevuto prima 4 Gy x 10 frazioni seguite da un potenziamento adattativo del radioterapia ablativa stereotassica per la malattia metabolicamente attiva residua, consistente in ulteriori 25 Gy ( basso, 5 Gy x 5 frazioni ), 30 Gy ( intermedio, 6 Gy x 5 frazioni ), o 35 Gy ( alto, 7 Gy x 5 frazioni ) con concomitante Carboplatino / Paclitaxel settimanale.
L’obiettivo principale era determinare la dose massima tollerata.
Sono stati valutati i dati provenienti da 28 pazienti ( età mediana 70 anni; 16 maschi, 57%; 24, 86%, con malattia in stadio III ) arruolati nelle coorti a dose bassa ( n=10 ), intermedia ( n=9 ) e alta ( n=9 ).
La dose massima tollerata specificata dal protocollo non è stata superata.
L’incidenza degli effetti tossici non-ematologici acuti e tardivi ( superiore a 90 giorni ) di grado 3 o maggiore è stata rispettivamente dell’11% e del 7%.
Non sono stati osservati effetti tossici di grado 3 nella coorte boost con dose intermedia. Nella coorte ad alto dosaggio si sono verificati 2 decessi.
Il controllo locale a 2 anni è stato del 74.1%, 85.7% e 100.0%, rispettivamente per le coorti a dose bassa, intermedia e alta.
La sopravvivenza globale a 2 anni è stata del 30.0%, 76.2% e 55.6%, rispettivamente per le coorti a dosaggio basso, intermedio e alto.
Questo studio controllato non-randomizzato in fase iniziale, con incremento della dose, ha dimostrato che la chemioradioterapia concomitante con un boost adattivo di radioterapia ablativa stereotassica fino a 70 Gy in 15 frazioni con chemioterapia concomitante è un regime sicuro ed efficace per i pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato e non-resecabile. ( Xagena2024 )
Wu TC et al, JAMA Oncol 2024; 10: 352-359
Pneumo2024 Onco2024 Med2024
Indietro
Altri articoli
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
ASCO24 - Ivonescimab migliora la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso con mutazione di EGFR dopo fallimento di un inibitore tirosin-chinasico di EGFR. Studio HARMONi-A
Ivonescimab più chemioterapia è stato approvato in Cina, e ora è considerato il trattamento standard per i pazienti con carcinoma...
ASCO24 - Osimertinib ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione, rispetto al placebo, nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione EGFR in fase avanzata. Studio LAURA
Uno studio randomizzato di fase 3 ha mostrato che Osimertinib ( Tagrisso ) dopo la chemioradioterapia ha migliorato drasticamente la...
Correlazioni tra tasso di risposta e sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale negli studi di immunoterapia per il tumore al polmone metastatico non-a-piccole cellule
I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...
Mirtazapina come stimolante dell'appetito nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule e anoressia
Attualmente non esiste una terapia standard per migliorare l'anoressia correlata al tumore, che ostacola la sopravvivenza. La Mirtazapina ( Remeron...
Atezolizumab e Platino più Pemetrexed con o senza Bevacizumab per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso metastatico
La combinazione di un anticorpo contro PD-1 o il suo ligando ( PD-L1 ) con la chemioterapia è il trattamento...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Carcinoma al polmone non-a-piccole cellule ROS1-positivo: Taletrectinib associato a risposte sostenute
Lo studio di fase 2 TRUST-I ha mostrato risposte durature nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC )...