Correlazioni tra tasso di risposta e sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale negli studi di immunoterapia per il tumore al polmone metastatico non-a-piccole cellule


I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ).

Sono state valutate le correlazioni tra il tasso di risposta globale ( ORR ) e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) con la sopravvivenza globale ( OS ) negli studi sugli inibitori del checkpoint immunitario per il tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico.

Per valutare le correlazioni a livello di studio e a livello di paziente del tasso di risposta globale e della sopravvivenza libera da progressione con la sopravvivenza globale, è stata condotta un'analisi aggregata di studi randomizzati di prima linea ( inclusi pazienti di età maggiore o uguale a 18 anni con tumore al polmone non-a-piccole cellule metastatico squamoso e non-squamoso e un ECOG performance status pari a 0-1 ) presentato alla FDA ( Food and Drug Administration ) statunitense nel periodo 2016-2021.

Gli studi idonei hanno valutato almeno un inibitore del checkpoint immunitario nel gruppo sperimentale rispetto alla chemioterapia nel gruppo di controllo.

A livello di paziente, sono stati utilizzati i modelli dei rischi proporzionali di Cox per confrontare la sopravvivenza globale tra i pazienti con risposta e quelli che non hanno risposto in base ai criteri RECIST versione 1.1.

In totale 13 studi, comprendenti 9.285 pazienti, hanno valutato gli inibitori del checkpoint immunitario da soli o in combinazione con la chemioterapia rispetto alla sola chemioterapia.

A livello di studio, R2 ( coefficiente di determinazione ) è stato pari a 0.61 per la correlazione del tasso di risposta globale con la sopravvivenza globale e 0.70 per la correlazione della sopravvivenza libera da progressione con la sopravvivenza globale.

Le correlazioni sono variate da deboli a moderate quando sono stati valutati i sottogruppi in base all'espressione di PD-L1 e sono state coerenti tra gli studi che hanno valutato gli inibitori del checkpoint immunitario da soli o in combinazione con la chemioterapia.

A livello di pazienti, i responder hanno avuto una sopravvivenza globale più lunga rispetto ai non-responder ( hazard ratio, HR 0.28 ).

Tra i soggetti responder, la sopravvivenza globale è risultata più lunga nei pazienti arruolati nei gruppi sperimentali rispetto ai gruppi di controllo ( HR 0.54 ).

Le correlazioni tra tasso di risposta globale e sopravvivenza libera da progressione con la sopravvivenza globale sono state generalmente moderate in questa analisi aggregata.

I risultati supportano l’analisi di routine dei dati maturi di sopravvivenza globale, ove possibile, in studi randomizzati di prima linea sugli inibitori del checkpoint immunitario per il tumore polmonare metastatico non-a-piccole cellule metastatico. ( Xagena2024 )

Haddock Lobo Goulart B et al, Lancet Oncology 2024; 25: 455-462

Pneumo2024 Onco2024 Farma2024



Indietro

Altri articoli




Attualmente non esiste una terapia standard per migliorare l'anoressia correlata al tumore, che ostacola la sopravvivenza. La Mirtazapina ( Remeron...


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La combinazione di un anticorpo contro PD-1 o il suo ligando ( PD-L1 ) con la chemioterapia è il trattamento...


E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Lo studio di fase 2 TRUST-I ha mostrato risposte durature nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC )...