I calcoli renali possono aumentare il rischio di malattia coronarica nelle donne, ma non negli uomini
L’analisi combinata di tre grandi studi di coorte ha mostrato che una storia di calcoli renali predice gli eventi coronarici nelle donne, indipendentemente dalla assunzione di Calcio nella dieta e di molti fattori di rischio cardiovascolare, ma non negli uomini.
L’esistenza di un rapporto fisiopatologico tra nefrolitiasi ed eventi coronarici, soprattutto legato al sesso, rimane un fatto non spiegato.
E’ stato ipotizzato che alla base ci sia uno stato metabolico non-noto per il quale i calcoli renali rappresentino un marcatore precoce e la coronaropatia sia un effetto più tardivo, o forse hanno fattori di rischio in comune che non sono stati evidenziati dalla analisi.
Le tre coorti composte da 45.748 uomini e 196.357 donne senza malattia coronarica al basale che stavano partecipando allo studio HPFS ( Health Professionals Follow-up Study; 45.748 uomini di età compresa tra 40 e 75 anni ), NHS 1 ( Nurses 'Health Study 1; 90.235 donne di età compresa tra 30 e 55 anni ) e NHS 2 ( 106.122 donne di età compresa tra 25 e 42 anni ).
I calcoli renali sia prima del basale sia durante il follow-up sono stati riportati nell’8.1% delle coorti combinate.
Nell'analisi rettificata, i rapporti di rischio ( hazard ratio ) associati agli eventi coronarici incidenti presentavano aumenti modesti ma statisticamente significativi nelle due coorti di donne, ma non nella coorte di uomini.
Gli Autori hanno espresso cautela riguardo al fatto che i risultati potrebbero non essere generalizzabili al di là delle popolazioni degli studi HPFS, NHS 1, e NHS 2, sottolineando che la razza ha un'influenza sia sulla nefrolitiasi ( con le popolazioni di razza bianca più inclini a formare calcoli rispetto alle popolazioni nere e ispaniche ) sia sulla malattia coronarica ( con maggiore incidenza tra le popolazioni di razza nera ).
Un limite dell’analisi è rappresentato dalla mancanza di dati sulla funzione renale, che potrebbe anche aver avuto un effetto sui risultati. ( Xagena2013 )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2013
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