Ototossicità da Idrossiclorochina
L’ototossicità è una reazione avversa associata all’uso di molti farmaci. Può interessare le strutture dell’orecchio interno, in particolare l’apparato cocleare e l’apparato vestibolare.
Tali alterazioni possono manifestarsi separatamente o in associazione, svilupparsi improvvisamente o gradualmente ed essere reversibili o permanenti.
Per quanto concerne l’Idrossiclorochina, la principale conseguenza clinica del danno a carico dell’orecchio interno è l’ipoacusia, che è una reazione avversa nota.
I primi case report pubblicati in letteratura sull’ototossicità secondaria all’impiego di Idrossiclorochina risalgono ad almeno una decina di anni fa. In particolare, sono stati descritti due casi di perdita dell’udito di tipo neurosensoriale in pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico in terapia da diversi anni con il farmaco.
Da una attenta analisi della letteratura sono emersi altri case report pubblicati successivamente su reazioni avverse da Idrossiclorochina che riguardano il sistema nervoso centrale: vertigini, acufeni, ipoacusia, perdita dell’udito irreversibile.
Tuttavia, poiché non ci sono studi clinici specifici, è difficile stabilire una correlazione certa di tipo causa-effetto.
Non è stato ancora chiarito il meccanismo patogenetico che sta alla base di tali reazioni avverse. Alcune ipotesi attribuiscono il danno cocleare a una predisposizione geneticamente determinata.
Inoltre il cinconismo, la manifestazione clinica dell’intossicazione da chinino, potrebbe essere associato anche a composti chimicamente simili come l’Idrossiclorochina.
In Italia, nel corso del 2008 sono stati segnalati alla Rete nazionale di farmacovigilanza due casi di ipoacusia insorti in seguito all’uso prolungato di Idrossiclorochina: una donna di 43 anni e una di 67 anni.
Il primo caso si è verificato dopo quasi due anni di trattamento con il farmaco, il secondo dopo quattro anni di terapia.
Le due segnalazioni di reazioni avverse da Idrossiclorochina presenti nella Rete nazionale di farmacovigilanza trovano un riscontro insufficiente in letteratura scientifica. E’pertanto opportuno monitorare la comparsa di tali reazioni avverse in maniera da raccogliere più informazioni possibili circa la potenziale relazione causale.
Inoltre, prima di cominciare un trattamento con il farmaco andrebbe effettuato un esame audiometrico per valutare il livello di acusia. Un test di screening molto sensibile per individuare precocemente le manifestazioni di danno cocleare causato da farmaci come la Clorochina e l’Idrossiclorochina sembra essere la rilevazione dei potenziali evocati uditivi del troncoencefalico.
L’Idrossiclorochina è un antimalarico di sintesi, comunemente utilizzato in ambito reumatologico per il trattamento di malattie come l’artrite reumatoide e le connettiviti sistemiche; in corso di artrite reumatoide la sua efficacia è stata dimostrata sia in monoterapia sia in associazione ad altri farmaci in grado di modificare l’andamento della malattia come il Metotrexato, la Ciclosporina e la Sulfasalazina.
Il farmaco trova anche indicazione nel lupus eritematoso discoide e disseminato. ( Xagena2009 )
Fonte: Reazioni – AIFA, 2009
Reuma2009 Farma2009
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