Infiammazione ridotta nella sclerosi multipla recidivante-remittente dopo passaggio alla terapia con Rituximab


Il passaggio dal trattamento con Interferone o Glatiramer acetato a Rituximab ( MabThera ) è associato a una minore attività infiammatoria nella sclerosi multipla recidivante-remittente.

Sono stati descritti gli effetti del cambio di trattamento da terapie di prima linea iniettabili a Rituximab sull'attività infiammatoria misurata mediante risonanza magnetica per immagini ( MRI ) e livelli di neurofilamenti a catena leggera nel liquido cerebrospinale ( CSF-NFL ) in una coorte di pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente ( RRMS) clinicamente stabile.

In totale, 75 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, clinicamente stabile, trattati con Interferone-beta ( IFN-beta ) e Glatiramer acetato per via iniettiva in prima linea presso 3 Centri svedesi sono passati a Rituximab in uno studio di fase II in aperto.

Dopo un periodo di run-in di 3 mesi, sono state somministrate due dosi endovena di 1.000 mg di Rituximab a 2 settimane di distanza, seguite da valutazione clinica ripetuta, risonanza magnetica, e neurofilamenti a catena leggera nel liquido cerebrospinale per 24 mesi.

Il numero medio cumulativo di lesioni captanti il Gadolinio per paziente al mese 3 e 6 dopo il passaggio al trattamento con Rituximab è risultato ridotto rispetto al periodo di run-in ( 0.028 vs 0.36, P=0.029 ).

Durante il primo anno dopo il cambio di trattamento, il numero medio di lesioni T2 nuove o allargate per paziente è risultato ridotto ( 0.01 vs 0.28, P=0.004 ) e i livelli medi di neurofilamenti a catena leggera nel liquido cerebrospinale si sono ridotti del 21% ( P=0.01 ).

In conclusione, per i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, il passaggio dal trattamento con Interferone o Glatiramer a Rituximab è risultato associato a ridotta attività infiammatoria misurata mediante risonanza magnetica per immagini e neurofilamenti a catena leggera nel liquido cerebrospinale. ( Xagena2016 )

de Flon P et al, Neurology 2016; 87: 141-147

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