L’incremento dei livelli sierici di aldosterone aumenta l’incidenza di ipertensione nei soggetti non-ipertesi


L’iperaldosteronismo primario è una ben riconosciuta causa di ipertensione secondaria.

Non è noto, però, se i livelli sierici di aldosterone entro l’intervallo fisiologico influiscano sul rischio di insorgenza di ipertensione.

L’obiettivo di questo studio è stato quello di stabilire la relazione tra i livelli sierici basali di aldosterone e gli aumenti di pressione sanguigna e l’incidenza di ipertensione in 1.688 persone non-ipertese, partecipanti al Framingham Offspring Study.
I soggetti presi in esame avevano un’età media di 55 anni, e per il 58% era rappresentato da donne.
Il periodo di osservazione è stato di 4 anni.

E’ stato definito come aumento della pressione sanguigna un incremento di una categoria pressoria secondo i criteri del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure, e come ipertensione una pressione sistolica ³ 140 mmHg, una pressione diastolica ³ 90 mmHg, o l’impiego di farmaci antipertensivi.

Nel corso del follow-up, la categoria di pressione sanguigna è aumentata nel 33.6% dei partecipanti e l’ipertensione si è sviluppata nel 14.8% dei partecipanti.

Il quartile più alto di aldosterone sierico, rispetto al più basso, è risultato associato ad un rischio di innalzamento della pressione sanguigna di 1,6 volte ( p = 0.002 ) e ad un rischio di sviluppo di ipertensione di 1.61 volte.

Dall’esame del campione è emerso che l’incremento nei livelli sierici di aldosterone entro l’intervallo fisiologico predispone le persone a sviluppare ipertensione. ( Xagena2004 )

Vasan RS et al, N Engl J Med 2004; 351: 33-41



Cardio2004


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