Effetti della terapia ormonale in acuto sull’ischemia ricorrente nelle donne in postmenopausa con angina instabile
L’obiettivo dello studio è stato quello di verificare se la terapia ormonale in acuto fosse in grado di ridurre i segni elettrocardiografici ischemici nelle donne in postmenopausa con angina instabile.
Infatti la disfunzione endoteliale contribuisce alla patofisiologia dell’angina instabile.
La somministrazione acuta di estrogeni migliora la funzione endoteliale nelle donne in postmenopausa con coronaropatia ed aumenta anche il flusso coronarico.
Un totale di 293 donne in postmenopausa con angina instabile (di età media: 69,7 anni), trattate con la terapia antischemica standard, sono state arruolate entro 24 ore dall’insorgenza dei sintomi.
Le pazienti sono state randomizzate a ricevere un estrogeno per via endovenosa, seguito da un estrogeno coniugato per os per 21 giorni, oppure estrogeno per via endovenosa seguito da estrogeno coniugato più medrossiprogesterone per os per 21 giorni, o placebo.
L’end point primario era rappresentato dal numero di eventi ischemici evidenziabili all’ECG nelle prime 48 ore.
Il periodo di follow-up è stato di 6 mesi.
Non sono state osservate differenze nei segni ischemici all’ECG nei 3 gruppi.
Il numero medio di eventi ischemici per paziente nelle 48 ore è stato dello 0,74 nel gruppo trattato solamente con l’estrogeno, dello 0,88 nel gruppo con estrogeno e progesterone, e dello 0,74 nel gruppo placebo.
Non è stata osservata differenza nella percentuale dei pazienti con eventi ischemici e nella durata media dell’ischemia tra i pazienti sottoposti a terapia ormonale o a placebo.
La percentuale degli eventi clinici avversi in ospedale o a 6 mesi è stata simile tra i 3 gruppi di randomizzazione.
Pertanto la terapia ormonale sostitutiva non ha ridotto l’ischemia nelle donne in postmenopausa con angina instabile, quando associata alla terapia antischemica standard.
Schulman SP et al, J Am Coll Cardiol 2001; 39: 231-237
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