Rischi associati agli antifibrinolitici in cardiochirurgia
È stato stimato il rischio relativo di morte, infarto miocardico, ictus e insufficienza renale o disfunzione tra antifibrinolitici e nessun trattamento a seguito della sospensione della Aprotinina ( Trasylol ) dal mercato nel 2008 per ragioni di sicurezza e la sua recente reintroduzione in Europa e in Canada.
E’ stata compiuta una revisione sistematica della letteratura alla ricerca di studi con due o più interventi ( Aprotinina, Acido Tranexamico, Acido epsilon-Aminocaproico, nessun trattamento ) su pazienti sottoposti a chirurgia del cuore.
Una meta-analisi ha confrontato i trattamenti e sono stati stimati gli odds ratio ( OR ):
Sono stati inclusi 106 studi randomizzati controllati e 11 studi osservazionali ( 43.270 pazienti ).
Sulla base dei risultati della analisi degli studi randomizzati controllati, l’Acido Tranexamico ( Tranex ) è risultato associato, in media, a un ridotto rischio di mortalità rispetto alla Aprotinina ( OR=0.64 ).
Quando sono stati inseriti i dati osservazionali, i confronti hanno mostrato un aumento del rischio di mortalità con Aprotinina rispetto ad Acido Tranexamico ( OR=0.71 ) e Acido epsilon-Aminocaproico ( Caprolisin ) ( OR=0.60 ) e un aumento del rischio di insufficienza renale o disfunzione rispetto a tutti i comparatori: odds ratio 0.66 versus nessun trattamento, 0.66 vs Acido Tranexamico e 0.65 vs Acido epsilon-Aminocaproico.
In conclusione, anche se la meta-analisi di studi randomizzati e controllati è stata inconcludente, l’inserimento di dati osservazionali ha evidenziato timori circa la sicurezza di Aprotinina.
L’Acido Tranexamico e Acido Aminocaproico rappresentano alternative efficaci e più sicure. ( Xagena2012 )
Hutton B et al, BMJ 2012; 345: e5798
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