Rivaroxaban in monoterapia versus terapia combinata con antipiastrinici sugli eventi totali trombotici e sanguinamento nella fibrillazione atriale con coronaropatia stabile: analisi secondaria post hoc dello studio AFIRE


Non sono ancora stati stabiliti regimi appropriati di terapia antitrombotica per i pazienti con fibrillazione atriale e malattia coronarica.

È stato confrontato il numero totale di eventi trombotici e/o emorragici tra la monoterapia con Rivaroxaban ( Xarelto ) e la terapia combinata di Rivaroxaban e antiaggregante in tali pazienti.

È stata condotta un'analisi secondaria post hoc dello studio clinico randomizzato in aperto AFIRE ( Atrial Fibrillation and Ischemic Events With Rivaroxaban in Patients With Stable Coronary Artery Disease ).
Questa analisi multicentrica è stata condotta nel periodo 2015-2018.

Sono stati arruolati pazienti con fibrillazione atriale e coronaropatia stabile che erano stati sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( PCI ) o bypass coronarico ( CABG ) uno o più anni prima o che avevano malattia coronarica confermata angiograficamente che non richiedeva rivascolarizzazione.

I pazienti sono stati esposti a Rivaroxaban in monoterapia o terapia combinata di Rivaroxaban e antipiastrinici.

L'incidenza totale di eventi trombotici, emorragici e fatali è stata confrontata tra i gruppi.
Le analisi di regressione di Cox sono state utilizzate per stimare il rischio di eventi successivi nei 2 gruppi, con lo stato di eventi trombotici o emorragici che si erano verificati al momento della morte utilizzato come variabile tempo-dipendente.

In totale 2.215 pazienti ( età media, 74 anni; 1.751 uomini, 79.1% ) sono stati inclusi nell'analisi intention-to-treat modificata ( mITT ).

Le percentuali di eventi totali per il gruppo Rivaroxaban in monoterapia ( 1.107, 50.0% ) e il gruppo in terapia di combinazione ( 1.108, 50.0% ) sono state rispettivamente del 12.2% ( 135 su 1.107 ) e del 19.2% ( 213 su 1.108 ), durante un follow-up mediano di 24.1 mesi.

Il tasso di mortalità è stato del 3.7% ( 41 su 1.107 ) nel gruppo in monoterapia e del 6.6% ( 73 su 1.108 ) nel gruppo in terapia di combinazione.
La monoterapia con Rivaroxaban è risultata associata a un minore rischio di eventi totali rispetto alla terapia di combinazione ( hazard ratio, 0.62; P minore di 0.001 ).

La monoterapia era un fattore indipendente associato a un minor rischio di eventi successivi rispetto alla terapia di combinazione.
Il rischio di mortalità dopo un evento emorragico ( monoterapia, 75%, 6 su 8; terapia combinata, 62.1%, 18 su 29 ) era superiore a quello dopo un evento trombotico ( monoterapia, 25%, 2 su 8; terapia combinata, 37.9%, 11 su 29 ).

La monoterapia con Rivaroxaban è risultata associata a rischi inferiori di eventi trombotici e/o emorragici totali rispetto alla terapia di combinazione nei pazienti con fibrillazione atriale e malattia coronarica stabile.
In questi pazienti deve essere presa in considerazione una terapia antitrombotica graduale con un unico anticoagulante. ( Xagena2022 )

Naito R et al, JAMA Cardiol 2022; 7: 787-794

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