Obiettivi della terapia ipolipidemizzante – Lineeguida NCEP ATP III
Il target primario della terapia ipolipidemizzante è quello di ridurre i livelli plasmatici di colesterolo LDL, allo scopo di ridurre il rischio di malattia coronarica.
Recenti studi clinici hanno riconfermato la validità della priorità del NCEP ( National Cholesterol Education Program ).
Il target secondario dell’Adult Treatment Panel III ( ATP III ) è il controllo del colesterolo non-HDL nei pazienti con elevati livelli plasmatici di trigliceridi ( pari o superiori a 200mg/dl ).
Il livello del colesterolo non-HDL è dato dalla somma delle lipoproteine a bassissima densità ( VLDL ) e del colesterolo LDL. L’obiettivo per il colesterolo non-HDL è quello di raggiungere valori superiori di 30mg/dl rispetto ai valori target del colesterolo LDL.
Sebbene siano noti i potenziali benefici degli alti livelli di colesterolo HDL, la documentazione al riguardo non è ancora sufficiente a stabilire un valore obiettivo per l’aumento dei livelli di colesterolo HDL.
Una classe di farmaci che seppur in misura modesta aumenta i livelli di colesterolo HDL è quella dei fibrati.
L’analisi post-hoc di diversi studi clinici ha indicato che i fibrati riducono il rischio di eventi coronarici nei pazienti con elevati livelli di trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL, soprattutto se diabetici o con caratteristiche da sindrome metabolica.
Sebbene l’evidenza clinica su cui si basa la terapia con fibrati non sia forte quanto quella delle statine, i fibrati possono avere un ruolo aggiuntivo nel trattamento dei pazienti con elevati trigliceridi e basso colesterolo HDL, specialmente in combinazione con le statine.
Il possibile rischio di sviluppo di miopatia dovuto alla terapia combinata di statine e fibrati, può essere ridotto in modo significativo utilizzando un fibrato, il Fenofibrato, che non interferisce con il catabolismo delle statine.
Un altro farmaco che aumenta i livelli di colesterolo HDL è l’Acido Nicotinico.
La combinazione di Acido Nicotinico con una statina produce una marcata riduzione del colesterolo LDL e ad un incremento del colesterolo HDL. ( Xagena2004 )
Fonte : Circulation 2004, 110: 227-239
Cardio2004
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