Effetti indesiderati di Raptiva, un farmaco per la psoriasi a placche
Le reazioni avverse da farmaci sintomatiche, più frequentemente osservate durante terapia con Raptiva ( Efalizumab ), sono state sintomi simil-influenzali acuti, di gravità da lieve a moderata e dose-correlati, quali mal di testa, febbre, brividi, nausea e mialgia.
In ampi studi clinici controllati con placebo, queste reazioni sono state osservate in circa il 41% dei pazienti trattati con Raptiva e nel 24% dei pazienti trattati con placebo, nell’arco di 12 settimane di trattamento.
Dopo l’inizio della terapia, queste reazioni sono state generalmente meno frequenti e si sono verificate in percentuali analoghe a quelle osservate nel gruppo del placebo dalla terza iniezione settimanale in poi.
Anticorpi contro Efalizumab sono stati rilevati soltanto nel 6% dei pazienti. In questo esiguo numero di pazienti non sono state riscontrate differenze in termini di farmacocinetica, farmacodinamica, eventi avversi clinicamente significativi o efficacia clinica.
Gli eventi avversi nella popolazione globale clinicamente studiata con Raptiva sono di seguito elencati in ordine di frequenza di insorgenza e secondo la base dati MedDRA di classificazione organo-sistemica. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione organo-sistemica: molto comune ( ≥1/10 ): Leucocitosi e linfocitosi, sintomi simil-influenzali incluso febbre, mal di testa, brividi, nausea e mialgia; comune ( ≥1/100, <1/10 ): reazioni di ipersensibilità, psoriasi, artralgia artrite/artrite psoriasica ( esacerbazione/eritema ), dolore alla schiena e astenia, aumento della fosfatasi alcalina e aumento dell’ALT; non comune ( ≥1/1.000,<1/100 ): trombocitopenia, orticaria, reazioni al sito d’iniezione; non noto: meningite asettica, infezioni gravi, anemia emolitica immuno-mediata, poliradiculoneuropatia infiammatoria, polmonite interstiziale, eritema multiforme.
L’analisi condotta sull’uso a lungo termine di Raptiva, su di una coorte di 158 pazienti affetti da psoriasi da moderata a grave, trattati con 1mg/kg/settimana per 108 settimane, non ha mostrato differenze significative nella frequenza di eventi avversi rispetto alle 12 settimane di esposizione a Raptiva.
Nella popolazione oggetto dell’indicazione non sono disponibili dati di sicurezza oltre le 12 settimane.
Informazioni aggiuntive
Leucocitosi e linfocitosi: nell’ambito di ampi studi clinici controllati con placebo, una percentuale compresa tra il 40 e il 50% dei pazienti ha sviluppato una linfocitosi asintomatica prolungata, durante la terapia con Raptiva.
Tutti i valori erano compresi tra le 2,5 e le 3,5 volte il limite superiore dei valori normali ULN.
La conta dei linfociti è ritornata al valore basale dopo l’interruzione della terapia.
In una percentuale molto piccola di pazienti è stato osservato un lieve aumento della conta assoluta dei neutrofili e della conta degli eosinofili.
Trombocitopenia: nel database combinato di sicurezza relativo a 3291 pazienti trattati con Raptiva, sono stati rilevati nove episodi ( 0,3% ) di trombocitopenia che hanno riportato meno di 52.000 cellule per microl. In un paziente la trombocitopenia si è manifestata 3 settimane dopo l’interruzione del trattamento.
I nadir della conta piastrinica si osservavano tra la 12ae la 72asettimana dopo la somministrazione della prima dose di Raptiva.
Psoriasi: Nelle prime 12 settimane di trattamento negli studi controllati con placebo, il tasso di eventi avversi di psoriasi è stato del 3,2% nei pazienti trattati con Raptiva e dell’1,4% nei pazienti trattati con placebo.
Fra i 3291 pazienti presenti nel database combinato di sicurezza, 39 hanno presentato una psoriasi eritrodermica o pustolosa ( 1,2% ). Diciassette di questi eventi si sono verificati dopo la sospensione del Raptiva, mentre 22 sono comparsi in corso di trattamento.
La maggior parte degli eventi che si sono osservati durante il trattamento ( 16/22 ) si è manifestata nei pazienti che non rispondevano a Raptiva. I casi avvenuti successivamente all’interruzione del trattamento sono stati riscontrati sia nei pazienti che rispondevano che in quelli non rispondenti alla terapia con Raptiva.
Artrite / Artrite psoriasica: nelle prime 12 settimane di trattamento negli studi controllati con placebo, sono state osservate, nell’1,8% dei pazienti trattati con Raptiva e di quelli trattati con placebo, artrite ed esacerbazione o riacutizzazione dell’artrite.
In questi studi, l’incidenza di altri tipi di eventi avversi artrite-correlati erano simili tra i gruppi del Raptiva e del placebo. Sintomi simil-influenzali: in ampi studi clinici controllati con placebo, circa il 20% dei pazienti in più rispetto al gruppo placebo ha riportato sintomi simil-influenzali incluso mal di testa, brividi, febbre, nausea e mialgia.
La percentuale di pazienti che hanno riportato sintomi simil-influenzali è stata maggiore dopo la prima iniezione e si è ridotta di oltre il 50% con la seconda. Tali sintomi si sono successivamente ridotti a una percentuale simile a quella dei pazienti trattati con placebo.
Il mal di testa è stato il sintomo simil-influenzale più frequente.
Nessuno di tali eventi è stato considerato come grave e meno del 5% come grave.
In generale, meno dell’1% dei pazienti ha interrotto la terapia a causa di sintomi simil-influenzali.
Ipersensibilità e disordini allergici: in ampi studi clinici controllati con placebo, la percentuale dei pazienti che hanno manifestato eventi avversi riconducibili ad ipersensibilità, quali orticaria, rash e reazioni allergiche, è stata lievemente superiore nel gruppo Raptiva ( 8% ) rispetto a quello del placebo ( 7% ). Aumento della fosfatasi alcalina: in ampi studi clinici controllati con placebo, circa il 4,5% dei pazienti ha sviluppato durante la terapia con Raptiva un aumento prolungato della fosfatasi alcalina rispetto all’1% riscontrato nei pazienti trattati con placebo.
Tutti i valori erano compresi tra 1,5 e 3 volte il limite superiore dei valori normali ( ULN ) e sono tornati ai livelli basali dopo l’interruzione della terapia.
Aumento delle transaminasi ALT: durante la terapia con Raptiva, circa il 5,7% dei pazienti ha sviluppato un aumento dei livelli di ALT ( alanina aminotrasferasi ) rispetto al 3,5% dei soggetti trattati con placebo. Tutti gli eventi sono stati asintomatici ed i valori superiori a 2,5 volte l’ULN non erano più frequenti nel gruppo Raptiva rispetto a quello del placebo.
Tutti i valori sono tornati ai livelli basali con l’interruzione della terapia.
Infezioni: altre terapie che alterano la funzione dei linfociti T sono state associate ad un aumento del rischio di sviluppare infezioni gravi.
In studi clinici controllati con placebo, la percentuale di infezioni riscontrata nei pazienti trattati con Raptiva è stata di circa il 27,3% rispetto al 24% di quelli trattati con placebo.
Nella popolazione oggetto dell’indicazione arruolata nello studio IMP24011, il tasso di infezioni riscontrato nei pazienti trattati con Raptiva è stato di circa il 25,7% rispetto al 22,3% dei pazienti trattati con placebo.
Sia negli studi controllati che non controllati, il tasso di incidenza complessivo di ospedalizzazione per infezioni è stato di 1,6 per 100 anni-paziente per i soggetti trattati con Raptiva e di 1,2 per 100 anni-paziente per quelli trattati con placebo. Le infezioni gravi più frequenti sono state polmonite, cellulite, infezioni non altrimenti specificate e sepsi.
Reazioni avverse per classe
Neoplasie benigne e maligne: un più elevato tasso di tumori maligni è stato associato a terapie che influiscono sul sistema immunitario. In studi clinici controllati con placebo, il tasso di incidenza complessivo di tumore maligno ( la maggior parte dei quali rappresentata da tumori cutanei diversi dal melanoma ) sono state simili nei pazienti trattati con Raptiva e in quelli trattati con placebo. Inoltre, l’incidenza di tumori specifici nei pazienti in trattamento con Raptiva si è dimostrata in linea con quella osservata nelle popolazioni psoriasiche di controllo. Fra i pazienti affetti da psoriasi trattati con Raptiva a qualsiasi dose, il tasso di incidenza complessivo di qualsiasi tipo di tumore maligno è stato dell’1,7 per 100 anni-paziente nei soggetti trattati con Raptiva rispetto all’1,6 per 100 anni-paziente in quelli trattati con placebo. L’esperienza con Raptiva non ha mostrato un’evidenza di rischio di sviluppo di tumori maligni superiore a quella attesa nella popolazione affetta da psoriasi.
Poliradiculoneuropatia infiammatoria: sono stati osservati casi isolati durante la sorveglianza post-marketing. ( Xagena2007 )
Fonte: EMEA, 2007
Dermo2007 Farma2007
XagenaFarmaci_2007
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