Livelli di omega-3 negli eritrociti e marcatori di invecchiamento cerebrale accelerato
La maggiore assunzione con la dieta e più alti livelli circolanti di Acido Docosaesaenoico ( DHA ) e Acido Eicosapentaenoico ( EPA ) sono stati correlati a una riduzione del rischio di demenza, ma le vie alla base di questa associazione non sono chiare.
È stata esaminata la relazione trasversale dei livelli di acidi grassi nei globuli rossi ( RBC ) con i marker subclinici di imaging e cognitivi di rischio di demenza in una coorte basata su una comunità di persone di mezza età / anziane.
Sono stati correlati i livelli DHA e EPA nei globuli rossi nei partecipanti senza demenza allo studio Framingham ( n=1575, 854 donne, età media 67 anni ) alle performance nei test cognitivi e alla valutazione volumetrica mediante risonanza magnetica del cervello, con regolazioni seriali per età, sesso e istruzione ( modello A, modello primario ), in aggiunta per APOE epsilon4 e omocisteina plasmatica ( modello B ) e anche per attività fisica e indice di massa corporea ( modello C ), o per i tradizionali fattori di rischio vascolare ( modello D ).
I partecipanti con livelli di DHA negli eritrociti nel più basso quartile ( Q1 ) in confronto agli altri soggetti ( Q2-4 ) hanno mostrato un volume cerebrale totale minore e una maggiore iperintensità della materia bianca ( per il modello A: beta=-0.49; p=0.009, e 0.12, p=0.049, rispettivamente ) con persistenza dell'associazione con volume totale del cervello nelle analisi multivariate.
I partecipanti con livelli più bassi di DHA e indice omega-3 ( RBC DHA + EPA ) ( Q1 vs Q2-4 ) hanno avuto punteggi più bassi nei test di memoria visiva ( beta=-0.47, p=0.008 ), funzione esecutiva ( beta=-0.07, p=0.004 ) e pensiero astratto ( beta=-0.52, p=0.004 ) nel modello A; i risultati sono rimasti significativi in tutti i modelli.
In conclusione, bassi livelli di DHA nei globuli rossi sono associati a volumi cerebrali inferiori e a un modello vascolare di deterioramento cognitivo, anche in persone libere da demenza clinica. ( Xagena2012 )
Tan ZS et al, Neurology 2012; 78: 658-664
Neuro2012
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