Studio STEMMI: nessun effetto della somministrazione di G-CSF nei pazienti con infarto miocardico
Lo studio STEMMI ( Stem Cells in Myocardial Infarction ) ha confrontato la somministrazione del fattore G-CSF ( granulocyte-colony stimulating factor ) rispetto al placebo nell’infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ) dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario.
I pazienti sottoposti ad intervento PCI sono stati assegnati in modo casuale a G-CSF ( 10microg/kg x die ) o placebo per 6 giorni.
La conta delle cellule CD34+ e la conta dei leucociti sono aumentate di 10-15 volte nei pazienti trattati con G-CSF.
Non sono state osservate significative differenze nella velocità di sedimentazione o nei livelli di proteina C reattiva ( CPR ) nei pazienti trattati con placebo rispetto ai pazienti che hanno ricevuto G-CSF.
A 6 mesi, l’ispessimento sistolico della parete nell’area infartuale non differiva nei pazienti trattati con G-CSF rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo.
L’ispessimento sistolico nella zona delimitante l’infarto e nel miocardio normale non-infartuato tendeva ad essere minore tra i pazienti trattati con G-CSF rispetto al gruppo placebo.
Nessuna differenza significativa è stata individuata nei due gruppi riguardo al volume telediastolico, al volume telesistolico, alla massa ventricolare sinistra all’MRI ( risonanza magnetica per immagini ) e all’ecocardiografia.
La dimensione iniziale dell’infarto era simile nei due gruppi ( mediamente, 8 grammi ).
La dimensione infartuale non si è modificata nel corso di 6 mesi.
Il follow-up angiografico quantitativo è stato eseguito su 62 pazienti e nessuna differenza è stata osservata nel diametro della stenosi, nella perdita luminale tardiva o nella ristenosi binaria.
I dati dello studio STEMMI hanno mostrato che la somministrazione del fattore G-CSF non è associato ad una differenza dell’area infartuale o a rimodellamento avverso del ventricolo sinistro nei pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento ST.
Inoltre, G-CSF non favorisce il processo di ristenosi. ( Xagena2006 )
Fonte: American College of Cardiology – 55th Annual Scientific Meeting, 2006
Cardio2006 Farma2006
Indietro
Altri articoli
Fludarabina, Citarabina, G-CSF e Idarubicina con Gemtuzumab ozogamicin migliorano la sopravvivenza libera da eventi nei pazienti più giovani con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi e la sopravvivenza globale nei pazienti con mutazioni NPM1 e FL
È stato determinato il regime chemioterapico di induzione ottimale per i giovani adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi...
Condizionamento con G-CSF Decitabina e Busulfan - Ciclofosfamide versus condizionamento con Busulfan - Ciclofosfamide sulla recidiva nei pazienti con sindrome mielodisplastica o leucemia mieloide acuta secondaria, sottoposti a trapianto HSCT
La recidiva rimane elevata nei pazienti con sindrome mielodisplastica - anemia refrattaria con eccesso di blasti ( RAEB ) o...
Ponatinib con Fludarabina, Citarabina, Idarubicina e chemioterapia con fattore G-CSF per pazienti con leucemia mieloide cronica in fase blastica: studio MATCHPOINT
Gli esiti per i pazienti con leucemia mieloide cronica in fase blastica non sono favorevoli. La sopravvivenza a lungo termine...
Trilaciclib riduce la necessità di somministrazione del fattore G-CSF, di trasfusioni di eritrociti per la gestione degli eventi avversi indotti da chemioterapia nel carcinoma polmonare a-piccole-cellule in stadio esteso
Il trattamento con Trilaciclib, un inibitore di CDK4/6, prima della chemioterapia, rispetto al placebo, ha ridotto significativamente la necessità di...
Effetto di rhG-CSF combinato con profilassi con Decitabina sulla recidiva di pazienti con leucemia mieloide acuta MRD-negativa ad alto rischio dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche
La recidiva è una delle principali cause di fallimento del trattamento dopo il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (...
Rischio di ospedalizzazione correlata a neutropenia nelle pazienti trattate con G-CSF assieme a chemioterapia per il cancro al seno
Sono stati descritti i risultati dopo profilassi con fattore stimolante le colonie granulocitarie ( G-CSF ) nei pazienti con tumore...
G-CSF intermittente per la gestione della neutropenia in pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario trattati con Lenalidomide più Desametasone
La neutropenia è una importante tossicità dose-limitante associata all'uso di Lenalidomide ( Revlimid ) per il mieloma multiplo (recidivato /...
Profilassi primaria con G-CSF solo durante i primi due cicli o in tutti i cicli di chemioterapia in pazienti con tumore alla mammella a rischio per neutropenia febbrile
Il carcinoma mammario in fase iniziale è comunemente trattato con antracicline e taxani.Tuttavia, la combinazione di questi farmaci aumenta il...
Linfoma non-Hodgkin o mieloma multiplo: sicurezza ed efficacia di Plerixafor più G-CSF rispetto a placebo più G-CSF per la mobilizzazione delle cellule progenitrici emopoietiche CD34+
L’efficacia e la sicurezza di Plerixafor ( Mozobil ) più G-CSF ( fattore stimolante le colonie granulocitarie ) nel migliorare...
Infusione intracoronarica di cellule staminali del sangue periferico mobilizzate mediante G-CSF nei pazienti con infarto miocardico
Sono stati valutati gli effetti a lungo termine della terapia con cellule staminali del sangue periferico nei pazienti con infarto...