Ibrutinib, Lenalidomide e Rituximab nel linfoma a cellule del mantello recidivo o refrattario
I regimi basati su Ibrutinib ( Imbruvica ) da solo e Lenalidomide ( Revlimid ) e Rituximab ( MabThera ) in combinazione hanno mostrato alta attività nei pazienti con linfoma a cellule del mantello recidivate o refrattario.
Si è ipotizzato che la combinazione di tutti e tre i farmaci migliori l'efficacia rispetto ai dati pubblicati in precedenza con entrambi i regimi.
Nello studio di fase 2, multicentrico, in aperto, a braccio singolo, PHILEMON, sono stati arruolati pazienti di età pari o superiore a 18 anni con linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario che erano stati precedentemente trattati con almeno un regime contenente Rituximab, con un ECOG performance status di 0-3 e almeno un sito di malattia misurabile e che soddisfacevano i criteri per diversi parametri valutati in laboratorio.
Il trattamento è stato suddiviso in una fase di induzione di 12 cicli di 28 giorni con tutti e tre i farmaci e una fase di mantenimento con solo Ibrutinib e Rituximab ( durata del ciclo di 56 giorni ), somministrata fino a progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.
Nella fase di induzione, i pazienti hanno ricevuto per via endovenosa ( 375 mg/m2 ) o sottocutanea ( 1.400 mg ) Rituximab una volta alla settimana durante il ciclo 1 e poi una volta ogni 8 settimane.
Ibrutinib orale ( 560 mg una volta al giorno ) è stato somministrato ai pazienti ogni giorno del ciclo, mentre Lenalidomide orale ( 15 mg una volta al giorno ) è stata somministrata nei giorni 1-21.
L'endpoint primario era la risposta complessiva valutata nella popolazione intention-to-treat secondo i criteri di Lugano.
L'analisi di sicurezza ha incluso tutti i pazienti che hanno ricevuto il trattamento, indipendentemente dall'ammissibilità o dalla durata del trattamento.
Tra il 2015 e il 2016, sono stati arruolati 50 pazienti con linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario in dieci Centri in Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca.
A un follow-up medio di 17.8 mesi, 38 pazienti ( 76% ) hanno presentato una risposta globale, di cui 28 ( 56% ) che hanno avuto una risposta completa e 10 ( 20% ) che hanno avuto una risposta parziale.
Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati neutropenia ( in 19 su 50 pazienti, 38% ), infezioni ( in 11 pazienti, 22% ) e tossicità cutanea ( in 7 pazienti, 14% ).
Ci sono stati tre decessi correlati al trattamento durante lo studio, due a causa di sepsi e uno a causa di ictus embolico.
I risultati hanno fornito una evidenza preliminare che la combinazione in tripletta di Ibrutinib, Lenalidomide e Rituximab è un regime attivo in pazienti con linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario, e deve essere valutata in uno studio prospettico randomizzato controllato. ( Xagena2018 )
Jerkeman M et al, Lancet Haematol 2018; 5: e109-e116
Emo2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Follow-up a 5 anni di uno studio di fase 2 su Ibrutinib più Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab come terapia iniziale nella leucemia linfatica cronica
In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Tasso di progressione più elevato nei pazienti HIV-negativi rispetto ai pazienti HIV-positivi dopo Rituximab per malattia di Castleman multicentrica HHV8+
Rituximab ( MabThera ) ha rivoluzionato il trattamento della malattia di Castleman multicentrica ( MCD ) associata all’herpesvirus di Kaposi...
Esiti del trattamento e ruolo del trapianto e del mantenimento con Rituximab nei pazienti con linfoma mantellare precedentemente non-trattato
I trattamenti di prima linea ( 1L ) comunemente usati per il linfoma mantellare includono l'induzione a base di Citarabina...
Lenalidomide più Rituximab per il trattamento iniziale dei pazienti anziani fragili affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B: studio FIL_ReRi
Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...
Bortezomib con Desametasone, Rituximab e Ciclofosfamide come trattamento di prima linea per la macroglobulinemia di Waldenström
Rituximab ( MabThera ) / chemioterapia rappresenta una pietra miliare nel trattamento per la macroglobulinemia di Waldenström ( WM )....
Esiti a lungo termine dopo trattamento con Rituximab per i pazienti con sclerosi sistemica: follow-up dello studio DESIRES e livelli di immunoglobuline sieriche
Rituximab ( MabThera ) sta emergendo come una promettente opzione terapeutica per la sclerosi sistemica ( SSc ), ma i...
L'aggiunta di Venetoclax a Lenalidomide e Rituximab è sicura ed efficace nei pazienti con linfoma mantellare non-trattato
Il linfoma mantellare ( MCL ) è un tumore maligno ematologico raro e incurabile con una presentazione e un decorso...
Studio ALLELE: Tabelecleucel nei destinatari di trapianto di organi solidi o di cellule emopoietiche allogeniche con malattia linfoproliferativa post-trapianto indotta da virus EBV dopo fallimento di Rituximab o di Rituximab più chemioterapia
Tabelecleucel è un'immunoterapia a cellule T specifica per il virus di Epstein-Barr ( EBV ) allogenico, studiata nei pazienti con...
Follow-up a lungo termine di Rituximab più Bendamustina e Citarabina nei pazienti anziani con linfoma mantellare di nuova diagnosi
E' stata valutata la combinazione di Rituximab, Bendamustina e Citarabina a basso dosaggio ( R-BAC ) in uno studio di...