Selumetinib riceve la designazione di farmaco orfano negli Stati Uniti per la terapia adiuvante del tumore differenziato della tiroide
Selumetinib è un potente inibitore orale selettivo di MEK, implicato nella via di trasduzione del segnale delle proteine chinasi attivate da mitogeni ( MAPK ) che risulta frequentemente attivata nel tumore.
Selumetinib inibisce la via di trasduzione del segnale di MEK nelle cellule tumorali per impedire la crescita del tumore.
Negli Stati Uniti, la FDA ( Food and Drug Administration ) ha concesso la designazione di farmaco orfano a Selumetinib, un inibitore sperimentale di MEK 1/2 per la terapia adiuvante dei pazienti con tumore differenziato della tiroide ( DTC ) allo stadio III o IV.
Ogni anno, negli Stati Uniti si contano circa 60.000 diagnosi di tumore differenziato della tiroide. Allo stato attuale, lo Iodio radioattivo ( RAI ) viene consigliato per i pazienti con metastasi note/sospette al momento della diagnosi e per quelli ad alto rischio di recidiva.
Una piccola percentuale di pazienti non trae vantaggio dal trattamento attualmente disponibile con il RAI, perché non esprime una quantità sufficiente del trasportatore sodio/iodo ( NIS ), essenziale per l’assorbimento dello iodio radioattivo nelle cellule tiroidee.
Selumetinib è attualmente in fase di studio per stabilire la sua capacità di incrementare l’espressione del NIS così da offrire una potenziale opzione di trattamento ai pazienti che non rispondono bene al RAI.
Selumetinib è attualmente oggetto di studio nello studio di fase III ASTRA nei pazienti con tumore differenziato della tiroide ad alto rischio di recidiva.
In uno studio di fase II con Selumetinib condotto su pazienti con tumore avanzato della tiroide sono stati osservati incrementi clinicamente significativi di assorbimento e di ritenzione dello iodio nei pazienti con tumore della tiroide refrattario al RAI.
Oltre al tumore differenziato della tiroide, Selumetinib è studiato in SELECT-1, un trial di fase III su pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con mutazione di KRAS, e in uno studio di registrazione di fase II su pazienti pediatrici e adolescenti affetti da neurofibromatosi di tipo 1, condotto in collaborazione il National Cancer Institute ( NCI ) degli Stati Uniti. ( Xagena2016 )
Fonte: AstraZeneca, 2016
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