Abbassamento pressorio intensivo versus convenzionale dopo trombectomia endovascolare nell’ictus ischemico acuto: studio OPTIMAL-BP
Il controllo ottimale della pressione arteriosa ( BP ) dopo riperfusione riuscita con trombectomia endovascolare ( EVT ) per i pazienti con ictus ischemico acuto non è ben definito.
Si è determinato se la gestione intensiva della pressione arteriosa durante le prime 24 ore dopo una riperfusione riuscita porti a esiti clinici migliori rispetto alla gestione convenzionale della pressione arteriosa nei pazienti sottoposti a trombectomia endovascolare.
È stato condotto uno studio multicentrico, randomizzato, in aperto con una valutazione degli endpoint in cieco, condotto in 19 Centri per l'ictus in Corea del Sud da giugno 2020 a novembre 2022 ( follow-up finale, marzo 2023 ).
Lo studio ha compreso 306 pazienti con ictus ischemico acuto da occlusione di grandi vasi trattati con trombectomia endovascolare e con un punteggio modificato di trombolisi nell'infarto cerebrale pari o superiore a 2b ( riperfusione parziale o completa ).
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere una gestione intensiva della pressione arteriosa ( target di pressione sistolica inferiore a 140 mm Hg; n=155 ) o una gestione convenzionale ( target di pressione sistolica 140-180 mm Hg; n=150 ) per 24 ore dopo l'arruolamento.
L'esito primario era l'indipendenza funzionale a 3 mesi ( punteggio della scala Rankin modificata di 0-2 ).
Gli esiti primari di sicurezza erano l’emorragia intracerebrale sintomatica entro 36 ore e la morte correlata all’ictus indice entro 3 mesi.
Lo studio è stato interrotto anticipatamente sulla base della raccomandazione del Comitato di monitoraggio dei dati e della sicurezza, che ha rilevato problemi di sicurezza.
Tra i 306 pazienti randomizzati, 305 sono stati confermati idonei e 302 ( 99.0% ) hanno completato lo studio ( età media, 73.0 anni; 122 donne, 40.4% ).
Il gruppo di gestione intensiva ha avuto una percentuale inferiore che ha raggiunto l’indipendenza funzionale ( 39.4% ) rispetto al gruppo di gestione convenzionale ( 54.4% ), con una differenza di rischio significativa ( -15.1% ) e odds ratio aggiustato ( aOR=0.56; P=0.03 ).
I tassi di emorragia intracerebrale sintomatica sono stati del 9.0% nel gruppo intensivo e dell’8.1% nel gruppo convenzionale ( differenza di rischio, 1.0%; aOR=1.10; P=0.82 ).
La morte correlata all'ictus indice entro 3 mesi si è verificata nel 7.7% del gruppo intensivo e nel 5.4% del gruppo convenzionale ( differenza di rischio, 2.3%; aOR=1.73; P=0.31 ).
Tra i pazienti che hanno ottenuto una riperfusione efficace con trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con occlusione di grandi vasi, la gestione intensiva della pressione arteriosa per 24 ore ha portato a una minore probabilità di indipendenza funzionale a 3 mesi rispetto alla gestione convenzionale della pressione arteriosa.
Questi risultati hanno indicato che la gestione intensiva della pressione arteriosa dovrebbe essere evitata dopo il successo della trombectomia endovascolare nell’ictus ischemico acuto. ( Xagena2023 )
Nam HS et al, JAMA 2023; 330: 832-842
Cardio2023 Neuro2023
Indietro
Altri articoli
Studio IMROZ: Isatuximab associato a Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte nel mieloma multiplo di nuova diagnosi non-eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche
I dati dello studio di fase 3 IMROZ hanno dimostrato che Isatuximab ( Sarclisa ) in combinazione con lo standard...
Tre anni di mantenimento con Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone nel mieloma multiplo
Lo studio di fase 2 di Total Therapy ( TT ) IIIB ha incorporato Bortezomib ( Velcade )nel trapianto tandem...
Studio CANDOR: analisi finale di Carfilzomib, Desametasone e Daratumumab rispetto a Carfilzomib e Desametasone negli adulti con mieloma multiplo recidivante / refrattario con 1-3 terapie precedenti
CANDOR è uno studio di fase 3, randomizzato, in aperto che ha confrontato Carfilzomib ( Kyprolis ), Daratumumab ( Darzalex...
Elotuzumab più Pomalidomide e Desametasone per il mieloma multiplo recidivato / refrattario: analisi finale della sopravvivenza globale dallo studio clinico ELOQUENT-3
Nello studio di fase II ELOQUENT-3, Elotuzumab ( Empliciti ) combinato con Pomalidomide ( Imnovid ) / Desametasone ( EPd...
Bortezomib con Desametasone, Rituximab e Ciclofosfamide come trattamento di prima linea per la macroglobulinemia di Waldenström
Rituximab ( MabThera ) / chemioterapia rappresenta una pietra miliare nel trattamento per la macroglobulinemia di Waldenström ( WM )....
Desametasone aggiuntivo per la meningite tubercolare negli adulti positivi al virus HIV
I glucocorticoidi aggiuntivi sono ampiamente utilizzati per trattare la meningite tubercolare associata al virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), nonostante...
Daratumumab, Ciclofosfamide, Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone come induzione e consolidamento prolungato migliorano l'esito nel mieloma multiplo ad altissimo rischio
Lo studio multicentrico di fase II OPTIMUM ( MUKnine ) ha studiato Daratumumab ( Dara ), Ciclofosfamide ( C )...
Desametasone per via endovenosa a basso dosaggio versus alto dosaggio nei pazienti con emicrania da moderata a grave
Il Desametasone riduce la frequenza delle recidive di emicrania dopo la dimissione dal Pronto soccorso. Tuttavia, la dose ottimale di...
Daratumumab sottocutaneo più Pomalidomide e Desametasone rispetto a Pomalidomide e Desametasone nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario: studio APOLLO
L'analisi primaria dello studio APOLLO, effettuata dopo un follow-up mediano di 16.9 mesi, ha dimostrato che Daratumumab ( Darzalex )...
Efficacia e sicurezza di Belantamab mafodotin in monoterapia rispetto a Pomalidomide più Desametasone a basso dosaggio nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario: studio DREAMM-3
Il mieloma multiplo rimane incurabile e i pazienti pesantemente pretrattati con recidive o malattia refrattaria hanno poche buone opzioni terapeutiche. Belantamab...