Ictus ischemico acuto: la terapia endovascolare non produce effetti aggiuntivi al solo trattamento endovenoso con tPA


Lo studio IMS III ( Interventional Management of Stroke ) ha mostrato che l'uso combinato della terapia endovascolare più attivatore tissutale del plasminogeno ( tPA ) per via endovenosa non produce risultati significativamente migliori rispetto al solo tPA per via endovenosa a 90 giorni ( 40% contro 38% ).

Anche l’analisi di gruppi specifici nello studio, come quelli con un punteggio NIHSS ( NIH Stroke Scale ) di 19 o inferiore o quelli con un punteggio di 20 o superiore, non ha mostrato differenze significative tra i due approcci.

Si era ipotizzato che la terapia endovascolare potesse essere particolarmente utile per le forme gravi di ictus ( punteggi NIHSS maggiori o uguali a 20 ).

L'uso del solo tPA per via endovenosa era invece favorito nei pazienti con forma moderata-grave di ictus ( definita da un punteggio di 8-19 alla scala Rankin modificata ).

Nello studio IMS-III, tutti i pazienti hanno ricevuto tPA per via endovenosa, e sono stati poi assegnati in modo casuale all'approccio combinato ( terapia endovascolare più tPA per via endovenosa ) oppure al solo tPA per via endovenosa.

I pazienti nel gruppo endovascolare hanno ricevuto circa due terzi della dose standard di tPA.

Se non c’era evidenza angiografica di occlusione, i pazienti non hanno ricevuto alcun trattamento aggiuntivo. Quelli con lesioni sono stati sottoposti a trattamento endovascolare.

Ogni Centro poteva scegliere se utilizzare un dispositivo meccanico ( e quale dispositivo ), il tPA, o entrambi. La maggior parte dei pazienti ha ricevuto tPA.

I pazienti sono stati randomizzati in un rapporto 2:1 a terapia endovascolare o solo tPA. L'endpoint primario era un punteggio alla scala Rankin modificata pari a 2 o inferiore.

Lo studio è stato interrotto per futilità, con 656 pazienti randomizzati: 434 alla terapia endovascolare e 222 a tPA per via endovenosa. ( Xagena2013 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2013

Neuro2013 Farma2013 Chiru2013


Indietro

Altri articoli

Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e i diuretici possono essere sottoutilizzati per l'ipertensione postpartum a causa della loro teratogenicità...


Rimangono molte domande sull'uso appropriato dei dispositivi a palloncino intrauterino nell'emorragia postpartum dopo un parto vaginale con refrattarietà a uterotonici...


Il primo periodo postpartum, da 2 a 4 settimane dopo la nascita, può essere un momento conveniente per il posizionamento...


La depressione postpartum è una delle complicanze mediche più comuni durante e dopo la gravidanza, che colpisce sia la madre...


Non ci sono dati certi riguardo ai rischi nell'uso del Litio durante la gravidanza nelle donne con disturbo bipolare. E'...


La sicurezza, l'efficacia e la tempistica appropriata della terapia con Isoniazide ( Nicozid ) per prevenire la tubercolosi in donne...


Si è valutato se la somministrazione di farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) post-partum sia associata a un aumento della...


Le donne con malattie reumatiche che hanno continuato a ricevere inibitori del fattore di necrosi tumorale ( TNFi ) durante...


L’Agenzia regolatoria statunitense, FDA ( Food and Drug Administration ), ha approvato Natpara ( Ormone paratiroideo ) per controllare...


L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Natpara, il cui principio attivo è l’Ormone paratiroideo ricombinante, per il...