Nei pazienti con infarto miocardico che assumono Aspirina, l’aggiunta di un altro FANS non produce effetti cardioprotettivi aggiuntivi
Uno studio condotto dai Ricercatori dell’University of Pennsylvania School of Medicine a Filadelfia ha esaminato se i farmaci antinfiammatori non steroidei ( FANS , diversi dall’Aspirina, fossero in grado di ridurre il rischio di infarto miocardico.
Un altro obiettivo dello studio è stato quello di verificare se l’Ibuprofene interferisse con l’effetto cardioprotettivo dell’Aspirina.
I pazienti coinvolti avevano subito un primo infarto miocardico.
L’impiego dei FANS è risultato associato ad una significativa riduzione dell’incidenza di infarto miocardico tra coloro che non stavano usando l’Aspirina ( OR: 0,53 ).
Questa riduzione è stata osservata sia con l’Ibuprofene che con il Naprassene.
L’impiego dell’Aspirina è risultato associato ad un ridotto rischio di infarto miocardico nei pazienti che non stavano assumendo altri FANS ( OR = 0,79 ).
La riduzione del rischio non è stata osservata nei pazienti che assumevano contemporaneamente Aspirina ed altri FANS ( OR = 1,28 ).
L’effetto cardioprotettivo dell’Aspirina è risultato diminuito con l’aumentare della frequenza nell’impiego degli altri FANS, soprattutto Ibuprofene.
Secondo gli Autori i FANS, non assunti assieme all’Aspirina, sono in grado di ridurre il rischio di infarto miocardico.
Nei pazienti che già assumono Aspirina, la contemporanea assunzione di altri FANS non produce un effetto protettivo addizionale. ( Xagena 2004 )
Kimmel SE et al, J Am Coll Cardiol 2004; 43: 985-990
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