Morbilità respiratoria nelle nascite pretermine tardive
Le nascite pretermine tardive ( 340/7-366/7 settimane ) causano un aumento della proporzione di morbilità a breve termine, soprattutto respiratoria, associate a prematurità che richiede trattamenti specializzati e prolungato ricovero del neonato in ospedale.
I ricercatori del Consortium on Safe Labor hanno portato a termine uno studio per valutare la morbilità respiratoria in nascite pretermine tardive rispetto alle nascite a termine in una coorte contemporanea di parti negli Stati Uniti.
È stata effettuata la raccolta retrospettiva dei dati elettronici da 19 ospedali negli Stati Uniti riguardante 233.844 parti tra il 2002 e il 2008.
Sono state esaminate le cartelle per tutti i neonati con compromissione respiratoria ammessi in un’Unità di Cura Intensiva Neonatale ( NICU ) e le nascite pretermine tardive sono state confrontate con i parti a termine per quanto riguarda rianimazione, supporto respiratorio e diagnosi respiratorie.
Un’analisi di regressione logistica univariata è stata utilizzata per confrontare i bambini in ciascuna settimana gestazionale, con attenzione a fattori che influenzano gli esiti respiratori.
Le principali misure di esito erano sindrome da stress respiratorio, tachipnea transitoria del neonato, polmonite, insufficienza respiratoria e supporto ventilatorio standard e oscillante.
Delle 19.334 nascite pretermine tardive, 7.055 ( 36.5% ) sono state ammesse in un NICU e 2.032 hanno mostrato compromissione respiratoria.
Dei 165.993 bambini a termine, 11.980 ( 7.2% ) sono stati ricoverati in un NICU, 1.874 con morbilità respiratorie.
L’incidenza di sindrome da stress respiratorio è stata del 10.5% per i bambini nati alla settimana di gestazione 34 vs 0.3% alla settimana 38.
In modo simile, l’incidenza di tachipnea transitoria è stata del 6.4% per i nati alla settimana 34 vs 0.4% alla settimana 38, quella di polmonite è stata dell’1.5% vs 0.1% e quella di insufficienza respiratoria dell’1.6% vs 0.2%.
Il supporto con ventilatore standard e oscillante ha mostrato pattern simili.
I rischi di sindrome da stress respiratorio sono diminuiti con ciascun avanzamento nelle settimane di gestazione fino alla settimana 38 rispetto alle settimane da 39 a 40 ( odds ratio [ OR ] aggiustato a 34 settimane, 40.1 e a 38 settimane, 1.1 ).
A 37 settimane, i rischi di sindrome da stress respiratorio sono risultati superiori tra 39 e 40 settimane ( OR=3.1 ), ma i rischi alla settimana 38 non hanno mostrato differenze da quelli alla settimana da 39 a 40.
Pattern simili sono stati osservati per tachipnea del neonato ( OR aggiustato alla settimana 34, 14.7 e alla settimana 38, 1.0 ), per polmonite ( OR aggiustato alla settimana 34, 7.6 e alla settimana 38, 0.9 ) e per insufficienza respiratoria ( OR aggiustato alla settimana 34, 10.5 e alla settimana 38, 1.4 ).
In conclusione, in una coorte contemporanea, le nascite pretermine tardive rispetto al parto a termine sono risultate associate a un aumento del rischio di sindrome da stress respiratorio e altra morbilità respiratoria. ( Xagena2010 )
Consortium on Safe Labor, JAMA 2010; 304: 419-425
Gyne2010 Pneumo2010 Pedia2010
Indietro
Altri articoli
Esposizione materna al PM2.5 e rischio di difetti cardiaci congeniti in 1.4 milioni di nascite
Le prove rimangono limitate sull'associazione tra esposizione materna a particolato fine ambientale ( particelle aerodisperse con un diametro aerodinamico inferiore...
Associazione tra nascite da molto a moderatamente pretermine, deficit della funzione polmonare e BPCO all'età di 53 anni
La prematurità è stata collegata a una ridotta funzionalità polmonare fino all'età di 33 anni, ma i suoi effetti a...
Associazione di preeclampsia nelle nascite a termine con disturbi dello sviluppo neurologico nella prole
La preeclampsia durante la gravidanza è stata collegata a un aumentato rischio di paralisi cerebrale nella prole. Meno si sa...
I contraccettivi orali per il controllo delle nascite riducono il rischio di carcinoma ovarico in forma aggressiva
Uno studio ha evidenziato che l'uso dei contraccettivi orali appare associato a un ridotto rischio di carcinoma ovarico in forma...
Casi di fascite necrotizzante segnalati con Avastin, un farmaco antitumorale
In pazienti trattati con Avastin ( Bevacizumab ), sia nell’ambito di studi clinici, sia nel contesto di valutazioni post-marketing, sono...
Ascite emorragica: presentazione clinica ed esiti nei pazienti con cirrosi
L’ascite emorragica può porre dilemmi diagnostici e terapeutici in pazienti con cirrosi. Sono state studiate le caratteristiche e gli esiti dei...
Midodrina nei pazienti con cirrosi e ascite refrattaria o ricorrente
La vasodilatazione arteriosa splancnica gioca un ruolo importante nella ascite cirrotica. Uno studio ha valutato gli effetti della somministrazione a...
Controllo ormonale delle nascite e rischio di fratture in studi osservazionali
Quando diminuisce la massa ossea con l'età, aumenta il rischio di fratture. I metodi di controllo delle nascite a base...
Somministrazione endovenosa di Aflibercept per il trattamento dell’ascite sintomatica ricorrente nelle pazienti con carcinoma ovarico
Prendere come bersaglio VEGF ( fattore di crescita dell’endotelio vascolare ) è una potenziale opzione terapeutica nei pazienti con ascite...
Sclerosi sistemica: rischio più elevato di nascite pretermine
Sono stati valutati gli esiti materni e fetali nelle donne con sclerosi sistemica. Sono stati raccolti in maniera prospettica i...