Studio ASCEND: nessun effetto dell'Aspirina a lungo termine a basse dosi sul rischio di demenza negli adulti con diabete
Secondo i nuovi dati dello studio ASCEND, l'uso giornaliero di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) a basse dosi per 7 anni non ha influenzato il rischio di demenza incidente o declino cognitivo negli adulti del Regno Unito con diabete mellito di tipo 2.
Ricercatori dell'Università di Oxford, nel Regno Unito, hanno valutato gli effetti dell'impiego nel lungo periodo dell'Aspirina sullo sviluppo della demenza e del deterioramento cognitivo.
Sono stati presentati i risultati di 15.480 adulti con diabete di tipo 2 e nessuna storia di malattia cardiovascolare o demenza al basale ( età media, 63 anni; 63% uomini ) che sono stati randomizzati e assegnati all'uso quotidiano di Aspirina 100 mg oppure placebo.
Il follow-up medio è stato pari a 7.4 anni.
Lo studio includeva due definizioni di demenza: un esito di demenza ampio che mirava a raccogliere individui che avrebbero potuto avere demenza ma non erano stati diagnosticati, e una definizione più ristretta di diagnosi di demenza.
Alla fine dello studio, i ricercatori hanno condotto test di funzionalità cognitiva sui sopravvissuti che erano in grado di rispondere. I test includevano l'intervista telefonica per lo stato cognitivo e la fluidità verbale o il test per la salute mentale.
E' stato scoperto che 1.146 pazienti avevano una demenza diffusa, cioè demenza, deterioramento cognitivo o delirio o confusione. A questi pazienti sono stati prescritti farmaci per la demenza o hanno sono stati indirizzati a una Clinica neurologica o a una Clinica psichiatrica.
L'incidenza dei componenti dell'esito generale della demenza si è verificata nel 7.1% del gruppo Aspirina contro il 7.8% del gruppo placebo ( RR = 0.91; IC 95%, 0.81-1.02 ).
La differenza non era significativa.
L'incertezza su questo beneficio del 9% variava da una riduzione del 19% della demenza a un aumento del 2%. Ciò è rassicurante sul fatto che un aumento del rischio di demenza è improbabile per i milioni di persone in tutto il mondo che assumono regolarmente l'Aspirina per proteggersi dal rischio di infarto e ictus.
L'incidenza dell'esito più ristretto di demenza è stata del 3.3% nel gruppo Aspirina contro il 3.7% nel gruppo placebo ( HR = 0.89; IC 95%, 0.75-1.06 ).
La relazione non era significativa.
I risultati sono stati simili per la funzione cognitiva.
Un totale di 990 partecipanti sono sopravvissuti a un importante evento vascolare e 496 sono sopravvissuti a un importante sanguinamento durante lo studio.
Sanguinamento maggiore ( RR = 1.96; IC 95%, 1.49-2.56 ) ed eventi vascolari gravi come infarto miocardico, ictus e attacchi ischemici transitori ( TIA ) sono stati associati a un rischio doppio o maggiore di futura demenza ( RR = 2.4; IC 95%, 1.97- 2.92 ); tuttavia, la rivascolarizzazione non è sembrata influenzare il rischio di futura demenza ( RR = 0.91; IC 95%, 0.68-1.23 ).
Lo studio ASCEND ha fornito prove randomizzate degli effetti dell'Aspirina a basso dosaggio sulla demenza e sul deterioramento cognitivo sulla base di 1.146 eventi incidenti di demenza.
Non sono stati osservati effetti statisticamente significativi sugli esiti della demenza, ma i risultati hanno escluso danni proporzionali superiori a circa il 2% e benefici superiori al 19%.
È plausibile che l'Aspirina possa avere benefici dell'ordine del 15-18%, ma sono necessari studi con un numero maggiore di casi di demenza incidente per valutare se tali benefici esistono effettivamente. ( Xagena2021 )
Fonte: American Heart Association ( AHA ) Scientific Sessions, 2021
Cardio2021 Endo2021 Neuro2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Diabete mellito gestazionale ed esiti avversi materni e perinatali nelle gravidanze gemellari e singole
È stato valutato il rischio di complicanze materne e perinatali avverse tra gravidanze gemellari e singole affette da diabete mellito...
Ossitocina in risposta al test di provocazione con MDMA nei pazienti con deficit di arginina-vasopressina nel diabete insipido centrale
Le interruzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi possono causare una carenza di arginina-vasopressina, nota anche come diabete insipido centrale. I pazienti con questa...
Stile di vita pre-gravidanza per ridurre la recidiva del diabete mellito gestazionale
L’intervento sullo stile di vita pre-concezionale ha il potenziale di ridurre il diabete mellito gestazionale, ma mancano dati di studi...
Insulina Icodec una volta a settimana rispetto a insulina Degludec una volta al giorno come parte di un regime basal-bolus in soggetti con diabete di tipo 1: studio ONWARDS 6
ONWARDS 6 ha confrontato l’efficacia e la sicurezza dell’Insulina sottocutanea Icodec ( Icodec ) una volta a settimana e dell’insulina...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Associazione tra uso di farmaci anticonvulsivanti a lungo termine e incidenza del diabete mellito di tipo 2
Il diabete mellito ( DM ) contribuisce in modo significativo alla sindrome metabolica e agli eventi cardiovascolari e può essere...
Efficacia e sicurezza di Semaglutide orale una volta al giorno 25 mg e 50 mg rispetto a 14 mg negli adulti con diabete di tipo 2: studio PIONEER PLUS
Semaglutide orale una volta al giorno è un efficace trattamento del diabete di tipo 2. L'obiettivo dello studio è stato...
Diabete di tipo 2: indicazioni per la prescrivibilità di farmaci a carico del Sistema sanitario nazionale - Nota 100
A. La modifica dello stile di vita ( terapia medica nutrizionale [ dieta ], attività fisica, astensione dal fumo ) rappresenta...
Trattamento del diabete di tipo 2: valori di emoglobina glicata e impiego di Metformina
La presa in carico della persona con diabete mellito di tipo 2 comporta non soltanto la prescrizione della terapia farmacologica...