Implicazioni prognostiche delle metastasi linfonodali nel carcinoma del retto dopo chemioterapia neoadiuvante
Dopo chemioradioterapia preoperatoria del carcinoma del retto, il numero di linfonodi metastatici risulta diminuito.
L’attuale classificazione TNM è basata sul numero e non sulla collocazione delle metastasi linfonodali e potrebbe portare a una sottostima dello stadio della malattia in seguito a chemioradioterapia.
Ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York hanno condotto uno studio per esaminare il significato prognostico della collocazione dei linfonodi coinvolti nei pazienti con carcinoma rettale dopo chemioradioterapia preoperatoria.
Sono stati analizzati in maniera prospettica i campioni di 121 pazienti con carcinoma rettale uT3-4 e/o N+ che avevano ricevuto chemioradioterapia preoperatoria seguita da resezione.
La collocazione dei linfonodi coinvolti è stata confrontata con il numero dei linfonodi coinvolti così come la presenza di metastasi a distanza al momento della presentazione.
In 37 pazienti ( 31% ) sono state osservate metastasi linfonodali.
I 13 pazienti con coinvolgimento dei linfonodi lungo i vasi maggiori ( metastasi linfonodali prossimali ) hanno mostrato un tasso significativamente più alto di malattia metastatica a distanza al momento dell’intervento chirurgico rispetto ai pazienti senza coinvolgimento linfonodale prossimale ( P
I dati hanno indicato che, dopo chemioradioterapia preoperatoria, il coinvolgimento linfonodale prossimale è associato a un’alta incidenza di malattia metastatica al momento della chirurgia.
Poichè il numero mediano di linfonodi coinvolti è basso dopo chemioradioterapia preoperatoria, il sistema di stadiazione TNM potrebbe non essere in grado di fornire un’accurata valutazione della malattia metastatica.
Il sistema TNM dovrebbe includere la distribuzione e il numero delle metastasi linfonodali dopo la chemioradioterapia preoperatoria per carcinoma rettale. ( Xagena2008 )
Leibold T et al, J Clin Oncol 2008; 26: 2106-2111
Onco2008
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