Ipertiroidismo, corretto impiego del Metimazolo


Il Metimazolo ( Tapazole ) appartiene alla famiglia delle tionamidi , inibisce la formazione degli ormoni tiroidei , interferendo con l’incorporazione dello iodio nella tireoglobulina.
L’inibizione della sintesi di ormoni tiroidei si traduce in un esaurimento delle riserve di tireoglobulina iodata.

Il Metimazolo non inattiva la tiroxina e la triodotironina , che sono depositati nella tiroide, o gli ormoni tiroidei circolanti.
Gli effetti del Metimazolo diventano evidenti solo quando le concentrazioni plasmatiche degli ormoni tiroidei si riducono.

A differenza del Propiltiouracile, il Metimazolo non inibisce la deiodinazione periferica della tiroxina a triiodotironina.

Il Metimazolo viene facilmente assorbito nel tratto gastrointestinale, ha un’emivita di 4-6 ore ed una durata d’azione di 6-8 ore. Il farmaco si accumula nella ghiandola tiroidea.
La metabolizzazione del Metimazolo si riduce in presenza di insufficienza epatica.

Il Metimazolo trova indicazione nell’ipertiroidismo sia nella malattia di Graves che nell’ipertiroidismo prodotto da uno o più noduli tiroidei.

Il Metimazolo viene somministrato per via orale generalmente in 3 dosi uguali ad intervalli di 8 ore.
Negli adulti il dosaggio giornaliero iniziale è di 15 mg per l’ipertiroidismo di grado lieve , di 30-40 mg per l’ipertiroidismo di grado moderato e 60 mg per l’ipertiroidismo grave.
La dose di mantenimento varia in genere da 5 a 15 mg al giorno.
Nei bambini la dose giornaliera iniziale è di 0,4 mg per ogni kg di peso corporeo , suddivisa in 3 dosi e somministrata ad intervalli di 8 ore.
La dose di mantenimento è circa la metà della dose iniziale.

Il Metimazolo è epatotossico , tuttavia raramente sono stati osservati casi di epatite fulminante , necrosi epatica , encefalopatia.
Alla comparsa dei sintomi che indicano un’epatotossicità ( significativa perdita dell’appetito , prurito , dolore al quadrante addominale des tro superiore etc ) è opportuno eseguire un controllo della funzionalità epatica.
In presenza di alterazioni epatiche significative, tra cui valori delle transaminasi superiori di 3 volte il limite massimo , il trattamento con Metimazolo deve essere interrotto.

I pazienti in trattamento con Metimazolo devono essere tenuti sotto controllo medico e riferire di qualsiasi sintomo come mal di gola , febbre , emicrania o malessere generale.
In rari casi il farmaco può dar origine ad agranulocitosi.
In presenza di sintomi improvvisi e sospetti è necessario effettuare un esame del sangue ( emocromo con formula leucocitaria ).
L’insorgenza di agranulocitosi avviene generalmente nei pazienti di età superiore ai 40 anni, che assumono dosaggi uguali o maggiori di 40 mg.

Il Metimazolo può provocare ipotrombinemia ( diminuzione dei livelli di protrombina nel sangue ).
Il tempo di protrombina deve essere controllato periodicamente durante la terapia , specialmente prima di interventi chirurgici.

Durante terapia è opportuno controllare i livelli di TSH ( ormone stimolante la tiroide ). Nel caso di innalzamento di tali valori è necessario ridurre il dosaggio di Metimazolo.

Il Metimazolo non dovrebbe essere somministrato nelle donne in gravidanza. Infatti il farmaco può causare danni al feto in quanto attraversa rapidamente la barriera placentare.
Nel feto può comparire gozzo ( aumento del volume della ghiandola tiroidea ) e comparsa di cretinismo.
Durante l’allattamento il Metimazolo è controindicato a causa del passaggio del farmaco nel latte materno.

Particolare attenzione deve essere posta quando il Metimazolo è associato ad altri farmaci, quali:

Anticoagulanti orali
L’attività degli anticoagulanti può essere potenziata dall’azione anti-vitamina K attribuita al Metimazolo.
Beta-bloccanti
L’ipertiroidismo può causare un’aumentata clearance dei beta-bloccanti. L’eutiroidismo ottenuto con il Metimazolo comporta una riduzione dei dosaggi dei beta-bloccanti.
Glicosidi digitalici
I livelli plasmatici dei farmaci digitalici possono aumentare quando i pazienti ipertiroidei trattati con Metimazolo diventano eutiroidei. In tali casi è necessario ridurre il dosaggio dei glicosidi digitalici.
Teofillina
La clearance della Teofillina può ridursi quando i pazienti ipertiroidei diventano eutiroidei ad opera del Metimazolo. In tali casi può essere necessaria una riduzione dei dosaggi di Teofillina. ( Xagena2003 )


Endo2003 Farma2003


Indietro

Altri articoli

La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...



Fruzaqla, che contiene il principio attivo Fruquintinib, è un medicinale antitumorale usato per il trattamento di adulti con cancro del...


Vi è scarsità di opzioni terapeutiche sistemiche efficaci per i pazienti con tumore del colon-retto avanzato e refrattario alla chemioterapia. Uno...


Selpercatinib ( Retsevmo ), un inibitore della chinasi RET di prima classe, altamente selettivo, potente e CNS-attivo, è attualmente approvato...



Gli inibitori della Janus chinasi ( JAKi ) Ruxolitinib, Fedratinib e Pacritinib sono l'attuale standard di cura nella mielofibrosi (...


KRAS G12C è una mutazione che si verifica in circa il 3-4% dei pazienti con tumore del colon-retto metastatico. La...


Gli anticorpi anti-recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) sono trattamenti efficaci per il tumore del colon-retto metastatico....


Questo primo studio sull’uomo di incremento ed espansione della dose ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e l’attività antitumorale di...