Mvasi, un biosimiliare di Avastin, nel tumore del colon-retto, tumore alla mammella, carcinoma polmonare non-a-piccole cellule, tumore del rene, tumore alle ovaie, tumore della cervice
Mvasi è un medicinale antitumorale utilizzato per il trattamento degli adulti affetti dalle seguenti tipologie di tumore:
• tumore del colon ( intestino crasso ) o del retto, nel caso in cui si sia diffuso ad altre parti
dell'organismo;
• tumore alla mammella che si è diffuso ad altre parti dellorganismo;
• un tipo di tumore del polmone denominato carcinoma polmonare non-a-piccole cellule, quando è in fase avanzata o si è diffuso o si è ripresentato e non può essere trattato chirurgicamente, inclusi i casi in cui le cellule tumorali presentano una mutazione ( alterazione ) nel gene di una proteina
denominata EGFR. Mvasi può essere impiegato nel tumore polmonare non-a-piccole cellule a
condizione che esso non si generi in cellule di un tipo specifico ( denominate cellule squamose );
• tumore del rene ( carcinoma a cellule renali ) in fase avanzata o che si è diffuso da qualche altra
parte;
• tumore alle ovaie o di strutture associate ( tube di Falloppio che trasportano gli ovuli dall'ovaio
all'utero o peritoneo, la membrana che riveste l'addome );
• tumore della cervice ( collo dell'utero ) che persiste o si è ripresentato dopo un trattamento o si è
diffuso ad altre parti dellorganismo.
Mvasi trova impiego in associazione ad altri medicinali antitumorali, in base alla natura di qualsiasi
trattamento precedente o alla presenza di mutazioni ( alterazioni genetiche ) nel tumore che influenzano la sua sensibilità a determinati medicinali.
Mvasi contiene il principio attivo Bevacizumab ed è un medicinale biosimilare. Ciò significa che Mvasi è simile a un medicinale biologico ( medicinale di riferimento ) che è già stato autorizzato nellUnione europea ( UE ).
Il medicinale di riferimento di Mvasi è Avastin.
Mvasi è disponibile come concentrato per la preparazione di una soluzione per infusione in vena. La prima infusione di Mvasi deve durare 90 minuti, ma le infusioni successive possono essere somministrate in tempi più rapidi se la prima è stata ben tollerata.
La dose è compresa tra 5 e 15 mg per kg di peso corporeo da somministrare ogni due o tre settimane, in base al tipo di cancro da trattare e agli altri medicinali antitumorali utilizzati.
Il trattamento va continuato finché il paziente ne trae beneficio.
Il medico può decidere di interrompere o sospendere il trattamento se il paziente sviluppa determinati effetti indesiderati.
Il principio attivo di Mvasi, Bevacizumab, è un anticorpo monoclonale che è stato
concepito per riconoscere e legarsi al fattore di crescita dell'endotelio vascolare ( VEGF ), una proteina che circola nel sangue e fa crescere i vasi sanguigni. Legandosi al VEGF, Mvasi ne impedisce l'effetto.
Il tumore non è quindi più in grado di provvedere alla propria irrorazione sanguigna e le cellule tumorali vengono private di ossigeno e sostanze nutritive, con un conseguente rallentamento della crescita del tumore.
Studi di laboratorio che hanno messo a confronto Mvasi e Avastin hanno evidenziato che il principio attivo di Mvasi è molto simile a quello di Avastin in termini di struttura, purezza e attività biologica.
Alcuni studi hanno anche dimostrato che la somministrazione di Mvasi produce livelli di principio attivo nell'organismo simili a quelli ottenuti con Avastin.
Inoltre, uno studio condotto su 642 pazienti affetti da tumore al polmone non-a-piccole cellule
avanzato ha dimostrato che Mvasi era efficace quanto Avastin se somministrato insieme ai medicinali antitumorali Carboplatino e Paclitaxel.
La risposta antitumorale al trattamento è avvenuta nel 39% dei pazienti cui era stato somministrato Mvasi ( 128 su 328 pazienti ) e nel 42% di coloro cui era stato somministrato Avastin ( 131 su 314 ).
Poiché Mvasi è un medicinale biosimilare, gli studi effettuati su Avastin in merito all'efficacia e alla
sicurezza di Bevacizumab non devono essere tutti ripetuti per Mvasi.
Gli effetti indesiderati più comuni di Bevacizumab ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono ipertensione, stanchezza o astenia, diarrea e dolore addominale.
Gli effetti indesiderati più gravi sono perforazione gastrointestinale, emorragia e tromboembolismo arterioso ( coaguli di sangue nelle arterie ).
Mvasi non deve essere somministrato a soggetti che sono ipersensibili ( allergici ) a Bevacizumab o a uno qualsiasi degli altri componenti, ai prodotti derivati da cellule ovariche di criceto cinese o ad altri anticorpi ricombinanti.
Mvasi non deve essere somministrato a donne in gravidanza.
LAgenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha deciso che, conformemente ai requisiti dellUnione Europea per i medicinali biosimilari, Mvasi ha mostrato di possedere un profilo di qualità, sicurezza ed efficacia comparabile ad Avastin.
Pertanto, lAgenzia ha ritenuto che, come nel caso di Avastin, i benefici siano superiori ai rischi. ( Xagena2018 )
Fonte: EMA, 2018
Onco2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Trattamento diretto all'ipossia del carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano
La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...
Fluorouracile, Leucovorina e Irinotecan più Cetuximab rispetto a Cetuximab come terapia di mantenimento nella terapia di prima linea per il tumore del colon-retto metastatico RAS e BRAF wild-type: studio ERMES
L’intensità della terapia di prima linea basata su anti-EGFR per il tumore del colon-retto metastatico ( mCRC ) RAS/BRAF wild-type...
Fruzaqla a base di Fruquintinib nel trattamento di adulti con cancro del colon-retto metastatico, non-respoder a Trifluridina-Tipiracil o Regorafenib
Fruzaqla, che contiene il principio attivo Fruquintinib, è un medicinale antitumorale usato per il trattamento di adulti con cancro del...
Fruquintinib versus placebo nri pazienti con tumore del colon e del retto metastatico refrattario: studio FRESCO-2
Vi è scarsità di opzioni terapeutiche sistemiche efficaci per i pazienti con tumore del colon-retto avanzato e refrattario alla chemioterapia. Uno...
Selpercatinib nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule positivo alla fusione RET: sicurezza ed efficacia aggiornate dallo studio LIBRETTO-001
Selpercatinib ( Retsevmo ), un inibitore della chinasi RET di prima classe, altamente selettivo, potente e CNS-attivo, è attualmente approvato...
Patritumab deruxtecan, un coniugato anticorpo-farmaco diretto contro HER3, nei pazienti con tumore al seno metastatico con espressione del recettore 3 del fattore di crescita epidermico umano precedentemente trattato
Il recettore 3 del fattore di crescita epidermico umano ( HER3 ) è ampiamente espresso nel tumore alla mammella; un'elevata...
Confronto indiretto aggiustato per la corrispondenza tra la combinazione Pelabresib più Ruxolitinib e la monoterapia con inibitori di JAK nella mielofibrosi
Gli inibitori della Janus chinasi ( JAKi ) Ruxolitinib, Fedratinib e Pacritinib sono l'attuale standard di cura nella mielofibrosi (...
Sotorasib più Panitumumab nel tumore del colon e del retto con mutazione KRAS G12C, refrattario
KRAS G12C è una mutazione che si verifica in circa il 3-4% dei pazienti con tumore del colon-retto metastatico. La...
Il DNA tumorale circolante identifica un panorama diversificato di resistenza acquisita alla terapia anti-EGFR nel tumore del colon-retto metastatico
Gli anticorpi anti-recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) sono trattamenti efficaci per il tumore del colon-retto metastatico....
Incremento ed espansione della dose del coniugato anticorpo-farmaco Datopotamab deruxtecan diretto a TROP2 nel tumore al polmone non-a-piccole cellule: studio TROPION-PanTumor01
Questo primo studio sull’uomo di incremento ed espansione della dose ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e l’attività antitumorale di...