Dosi più elevate di Tisagenlecleucel sono associate a esiti migliori: report del consorzio CAR pediatrico nel mondo reale


Tisagenlecleucel ( Kymriah ), una terapia CAR-T mirata a CD19, ha prodotto alti tassi di risposta completa nei pazienti fino a 26 anni di età con leucemia linfoblastica acuta a cellule B refrattaria / recidivante.

Attualmente, i pazienti ricevono una singola dose di Tisagenlecleucel in un ampio intervallo di dosi da 0.2 a 5.0 x 106 e da 0.1 a 2.5 x 108 cellule CAR-T per kg rispettivamente per pazienti di peso inferiore o uguale a 50 kg e superiore a 50 kg.

L'effetto della dose cellulare sulla sopravvivenza e sulla remissione non è ancora stato ben definito.
L’obiettivo principale era determinare se la dose di cellule CAR-T influenzi la sopravvivenza globale ( OS ), la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) o la sopravvivenza libera da recidiva ( RFS ) nei destinatari di Tisagenlecleucel.

I dati retrospettivi sono stati raccolti dalle istituzioni membri del Pediatric Real World CAR Consortium e includevano 185 pazienti trattati con Tisagenlecleucel.
La dose mediana di cellule CAR-T trasdotte vitali era di 1.7 x 106 cellule CAR-T per kg.

Per valutare l'impatto della dose cellulare, sono stati divisi i responder in quartili di dose: da 0.134 a 1.300 x 106 ( n=48, 27% ), da 1.301 a 1.700 x 106 ( n=46, 26% ), da 1.701 a 2.400 x 106 ( n=43, 24% ) e da 2.401 a 5.100 x 106 ( n=43, 24% ).
Le sopravvivenze globale, libera da eventi e libera da recidiva sono migliorate nei pazienti che hanno ricevuto dosi più elevate di Tisagenlecleucel ( P=0.031, 0.0079 e 0.0045, rispettivamente ).

Dosi più elevate di Tisagenlecleucel non sono state associate ad un aumento della tossicità. Poiché l'attuale intervallo di dosi della scheda tecnica di Tisagenlecleucel rimane ampio, questo lavoro ha implicazioni per quanto riguarda il targeting di dosi cellulari più elevate, all'interno dell'intervallo di dosi approvato, per ottimizzare il potenziale dei pazienti di remissione di lunga durata. ( Xagena2023 )

Stefanski HE et al, Blood Adv 2023; 7: 541-548

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