Durata della prevenzione della febbre basata sul dispositivo dopo arresto cardiaco
Le linee guida raccomandano la prevenzione attiva della febbre per 72 ore dopo l'arresto cardiaco. Mancano dati da studi clinici randomizzati su questo intervento.
Sono stati assegnati in modo casuale i pazienti in coma che erano stati rianimati dopo un arresto cardiaco extraospedaliero di presunta causa cardiaca al controllo della temperatura basato su dispositivo mirato a 36°C per 24 ore, seguito dal targeting a 37°C per 12 o 48 ore ( per tempi totali di intervento rispettivamente di 36 e 72 ore ) o fino a quando il paziente ha ripreso conoscenza.
L'esito primario era un composito di morte per qualsiasi causa o dimissione dall'ospedale con una categoria di prestazioni cerebrali di 3 o 4 ( range, da 1 a 5, con punteggi più alti ad indcare disabilità più grave; una categoria di 3 o 4 indica grave disabilità cerebrale o coma ) entro 90 giorni dalla randomizzazione.
Gli esiti secondari includevano la morte per qualsiasi causa e il punteggio alla scala MoCA ( Montreal Cognitive Assessment ) ( intervallo da 0 a 30, con punteggi più alti ad indicare una migliore capacità cognitiva ) a 3 mesi.
In totale 393 pazienti sono stati assegnati in modo casuale al controllo della temperatura per 36 ore e 396 pazienti sono stati assegnati al controllo della temperatura per 72 ore.
A 90 giorni dalla randomizzazione, un evento dell'endpoint primario si è verificato in 127 pazienti su 393 ( 32.3% ) nel gruppo di 36 ore e in 133 pazienti su 396 ( 33.6% ) nel gruppo 72 ore ( hazard ratio, HR 0.99; P=0.70 ), e la mortalità è stata del 29.5% nel gruppo 36 ore e del 30.3% nel gruppo 72 ore.
A 3 mesi, il punteggio mediano MoCA è stato rispettivamente pari a 26 e 27.
Non c'è stata alcuna differenza significativa tra i gruppi nell'incidenza di eventi avversi.
La prevenzione attiva della febbre basata su dispositivo per 36 o 72 ore dopo l'arresto cardiaco non ha comportato percentuali significativamente diverse di pazienti che muoiono o hanno gravi disabilità o coma. ( Xagena2023 )
Hassager C et al, N Engl J Med 2023; 388: 888-897
Cardio2023
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