Durvalumab con o senza Tremelimumab rispetto al regime EXTREME come trattamento di prima linea per il carcinoma a cellule squamose recidivante o metastatico della testa e del collo: studio KESTREL


I pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo recidivante o metastatico ( R/M HNSCC ) hanno una prognosi sfavorevole.

Lo studio di fase III KESTREL ha valutato l’efficacia di Durvalumab [ Imfinzi ], un anticorpo anti-PD-L1, con o senza Tremelimumab [ Imjudo ], un anticorpo anti-CTLA-4, rispetto al regime EXTREME nei pazienti con carcinoma a cellule squamose del testa-collo recidivante o metastatico.

I pazienti con carcinoma a cellule squamose testa-collo che non avevano ricevuto un precedente trattamento sistemico per la malattia recidivante o metastatica sono stati randomizzati a ricevere Durvalumab 1.500 mg ogni 4 settimane più Tremelimumab 75 mg ogni 4 settimane ( fino a 4 dosi ), Durvalumab in monoterapia 1.500 mg una volta ogni 4 settimane o il regime EXTREME ( Platino, 5-Fluorouracile e Cetuximab ) fino a progressione della malattia.

È stata valutata l’efficacia di Durvalumab, con o senza Tremelimumab, rispetto al regime EXTREME nei pazienti con tumori PD-L1-high e in tutti i pazienti randomizzati. È stata valutata anche la sicurezza.

Durvalumab e Durvalumab più Tremelimumab non sono risultati superiori a EXTREME in termini di sopravvivenza globale ( OS ) nei pazienti con espressione elevata di PD-L1 ( mediana, 10.9 e 11.2 rispetto a 10.9 mesi, rispettivamente; hazard ratio HR=0.96; P=0.787 e HR=1.05, rispettivamente ).

Durvalumab e Durvalumab più Tremelimumab hanno prolungato la durata della risposta ( DoR ) rispetto a EXTREME ( 49.3% e 48.1% versus 9.8% dei pazienti rimasti con una risposta a 12 mesi ), correlandosi con la sopravvivenza globale a lungo termine per i pazienti che hanno risposto; tuttavia, la sopravvivenza libera da progressione mediana è stata più lunga con EXTREME ( 2.8 e 2.8 vs 5.4 mesi ).

Analisi esplorative hanno suggerito che il successivo utilizzo dell’immunoterapia da parte del 24.3% dei pazienti nel braccio del regime EXTREME ha contribuito a esiti simili in termini di sopravvivenza globale tra i bracci.

Gli eventi avversi correlati al trattamento di grado 3/4 per Durvalumab, Durvalumab più Tremelimumab ed EXTREME sono stati rispettivamente 8.9%, 19.1% e 53.1%.

Nei pazienti con espressione elevata di PD-L1, la sopravvivenza globale era paragonabile tra Durvalumab e il regime EXTREME. Durvalumab da solo e con Tremelimumab hanno dimostrato risposte durature e una riduzione degli eventi avversi correlati al trattamento rispetto al regime EXTREME nel carcinoma a cellule squamose della testa e del collo recidivante o metastatico. ( Xagena2023 )

Psyrri A et al, Ann Oncol 2023; 34: 262-274

Neuro2023 Oto2023 Onco2023 Farma2023



Indietro

Altri articoli

La sarcoidosi è una condizione infiammatoria che può colpire vari organi e tessuti, provocando la formazione di granulomi e conseguente...


La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...


Il Micofenolato mofetile ( CellCept ) è un immunosoppressore comunemente usato per trattare il lupus eritematoso sistemico ( SLE )...


Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...


L’immunosoppressione basata sulla Globulina antitimocitaria ( ATG ) è standard nel trattamento di prima linea per le persone con anemia...



L'incidenza delle metastasi cerebrali è in aumento nei pazienti con tumore mammario metastatico. Sono urgentemente necessari trattamenti per estendere il...


Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...



Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...