Farmaci antinfiammatori non-steroidei come terapia mirata per l'insufficienza del midollo osseo nella displasia ematodiafisaria di Ghosal


I progressi nella diagnostica genomica sono promettenti per una migliore cura delle malattie ematologiche rare.
E' stato descritto un nuovo approccio terapeutico mirato per la displasia ematodiafisaria di Ghosal, una malattia autosomica recessiva caratterizzata da grave anemia normocitica e anomalie ossee dovute a mutazioni con perdita di funzione nella trombossano A sintasi 1 ( TBXAS1 ).

TBXAS1 metabolizza la prostaglandina H2 ( PGH2 ), un prodotto della cicloossigenasi ( COX ) dell'acido arachidonico, in trombossano A2.
Le mutazioni con perdita di funzione in TBXAS determinano un aumento della disponibilità di PGH2 per altre PG sintasi.

L'attuale trattamento per la sindrome da displasia ematodiafisaria di Ghosal consiste in corticosteroidi.

Si è ipotizzato che i farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ), che inibiscono COX-1 e COX-2, possano migliorare gli effetti della perdita di TBXAS1 e migliorare la funzione ematologica riducendo la formazione di prostaglandine.

Sono stati trattati 2 pazienti con sindrome da displasia ematodiafisaria di Ghosal, un adulto e un bambino, con dosi standard di FANS ( Aspirina o Ibuprofene ).
Entrambi i pazienti hanno avuto rapidi miglioramenti relativi ai parametri ematologici e ai marcatori infiammatori senza eventi avversi.

L'analisi della spettrometria di massa ha dimostrato che i metaboliti urinari di PG erano aumentati insieme ai prodotti della lipossigenasi proinfiammatoria ( LOX ) acido 5-idrossieicosatetraenoico e leucotriene E4.

I dati hanno mostrato che i FANS a dosi standard hanno sorprendentemente ridotto sia i prodotti COX che LOX, portando alla risoluzione della citopenia, e dovrebbero essere presi in considerazione per il trattamento di prima linea della sindrome da displasia ematodiafisaria di Ghosal. ( Xagena2023 )

Brown TJ et al, Blood 2023; 141: 1553-1559

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