Momelotinib può migliorare alcuni esiti rispetto a Danazolo nella mielofibrosi


Tra i pazienti con mielofibrosi sintomatica e con anemia, Momelotinib potrebbe migliorare gli esiti rispetto a Danazolo.

Momelotinib è un inibitore JAK1/2 e ACVR1/ALK2, somministrato per via orale.
Ricerche precedenti avevano suggerito che Momelotinib può migliorare i sintomi clinici della mielofibrosi, ridurre la dipendenza dalla trasmissione dei globuli rossi ( RBC ) e migliorare le metriche del volume della milza.

Nello studio di fase 3 MOMENTUM, è stata valutata la sicurezza e l'efficacia comparativa di Momelotinib e Danazolo tra i pazienti con mielofibrosi sintomatica e con anemia.
Tutti i pazienti avevano ricevuto in precedenza un inibitore di JAK e sono stati valutati per sintomi, anemia e tasso di risposta splenica a 24 settimane.

L'endpoint primario era la risposta del punteggio totale dei sintomi ( TSS ) per i criteri TSS del modulo di valutazione dei sintomi della mielofibrosi.

Complessivamente, su 195 pazienti arruolati, 94 e 38 pazienti sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 2:1 a ricevere Momelotinib e Danazolo, rispettivamente, e hanno completato l'intera fase di trattamento di 24 settimane.

Al basale, nei gruppi sperimentale e Danazolo, i punteggi TSS mediani erano rispettivamente 28 e 26; i livelli mediani di emoglobina erano 8.1 e 7.9 g/dl e le piastrine mediane erano 97 e 94 x 10(9)/l.

L'analisi ha mostrato che le risposte TSS erano migliorate nel gruppo Momelotinib ( 24.6% ) rispetto al gruppo Danazolo ( 9.2%; P = 0.0095 ); anche il tasso di trasfusione zero ( 35.4% vs 16.9%, rispettivamente; P =0.0012 ) e il tasso di risposta splenica di almeno il 35% ( 23.1% vs 3.1%; P =0.0006 ) erano superiori nel gruppo Momelotinib.
Tuttavia, non è stato osservato alcun miglioramento nella sopravvivenza globale a 24 settimane.

Gli eventi avversi correlati al trattamento hanno portato all'interruzione del trattamento nel 18% dei pazienti nel gruppo Momelotinib rispetto al 23% dei pazienti nel gruppo Danazolo. ( Xagena2022 )

Fonte: American Society of Clinical Oncology - ASCO Meeting, 2022

Emo2022 Onco2022 Farma2022


Indietro

Altri articoli

La sarcoidosi è una condizione infiammatoria che può colpire vari organi e tessuti, provocando la formazione di granulomi e conseguente...


La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...


Il Micofenolato mofetile ( CellCept ) è un immunosoppressore comunemente usato per trattare il lupus eritematoso sistemico ( SLE )...


Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...


L’immunosoppressione basata sulla Globulina antitimocitaria ( ATG ) è standard nel trattamento di prima linea per le persone con anemia...



L'incidenza delle metastasi cerebrali è in aumento nei pazienti con tumore mammario metastatico. Sono urgentemente necessari trattamenti per estendere il...


Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...



Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...