Terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 nella malattia autoimmune
Il trattamento delle malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico ( SLE ), la miosite infiammatoria idiopatica e la sclerosi sistemica spesso comporta la soppressione immunitaria a lungo termine.
Il ripristino dell’autoimmunità aberrante in queste malattie attraverso la profonda deplezione delle cellule B è una potenziale strategia per ottenere una remissione prolungata senza farmaci.
Sono stati valutati 15 pazienti con lupus eritematoso sistemico grave ( 8 pazienti ), miosite infiammatoria idiopatica ( 3 pazienti ) o sclerosi sistemica ( 4 pazienti ) che hanno ricevuto una singola infusione di cellule CAR-T dirette a CD19 dopo precondizionamento con Fludarabina e Ciclofosfamide.
L’efficacia fino a 2 anni dopo l’infusione di cellule CAR-T è stata valutata mediante i criteri di remissione DORIS ( Definition of Remission in SLE ), la risposta clinica maggiore dell’American College of Rheumatology - European League Against Rheumatism ( ACR-EULAR ) e il punteggio sull’indice di attività EUSTAR ( European Scleroderma Trials and Research Group ) ( con punteggi più alti ad indicare una maggiore attività della malattia ), tra gli altri.
Sono state registrate le variabili di sicurezza, tra cui la sindrome da rilascio di citochine ( CRS ) e le infezioni.
Il follow-up mediano è stato di 15 mesi. La durata media dell'aplasia delle cellule B è stata di 112 giorni.
Tutti i pazienti con lupus eritematoso sistemico hanno avuto una remissione DORIS, tutti i pazienti con miosite infiammatoria idiopatica hanno avuto una risposta clinica maggiore ACR-EULAR e tutti i pazienti con sclerosi sistemica hanno avuto una diminuzione del punteggio sull’indice di attività EUSTAR.
La terapia immunosoppressiva è stata completamente interrotta in tutti i pazienti. La sindrome da rilascio di citochine di grado 1 si è verificata in 10 pazienti.
Un paziente ciascuno ha presentato una sindrome da rilascio di citochine di grado 2, una sindrome da neurotossicità associata alle cellule effettrici immunitarie di grado 1 e una polmonite che ha comportato il ricovero in ospedale.
In questa serie di casi, il trasferimento di cellule CAR-T dirette a CD19 è sembrato essere fattibile, sicuro ed efficace in tre diverse malattie autoimmuni, fornendo la base logica per ulteriori studi clinici controllati. ( Xagena2024 )
Müller F et al, N Engl J Med 2024; 390: 687-700
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