Tireotossicosi endogena ed esogena e rischio di disturbi cognitivi incidenti negli anziani
L'ormone tiroideo è tra le prescrizioni più comuni negli Stati Uniti, e fino al 20% potrebbe essere correlato a trattamenti eccessivi.
L'ipertiroidismo endogeno può essere un fattore di rischio per la demenza, ma i dati sono limitati per la tireotossicosi iatrogena.
Si è determinato se la tireotossicosi, sia endogena che esogena, sia associata a un aumento del rischio di disturbi cognitivi.
Uno studio di coorte ha eseguito un'analisi longitudinale variabile nel tempo delle cartelle cliniche elettroniche per i pazienti che avevano ricevuto cure primarie nel Johns Hopkins Community Physicians Network tra il 2014 e il 2023.
Pazienti di età pari o superiore a 65 anni con almeno 2 visite a 30 giorni di distanza presso i loro medici di base erano ammissibili.
Nessuno dei 65.931 pazienti inclusi aveva una storia di bassi livelli di tireotropina ( TSH ) o diagnosi di disturbi cognitivi entro 6 mesi dalla prima visita.
L'analisi dei dati è stata eseguita durante il 2023.
La variabile di esposizione era un basso livello di TSH, caratterizzato in base al contesto clinico come dovuto a tireotossicosi endogena, tireotossicosi esogena o causa sconosciuta, escludendo quelle attribuibili a malattie acute o altri fattori medici come i farmaci.
La misura dell’esito era costituita dai disturbi cognitivi, compreso il deterioramento cognitivo lieve e la demenza per tutte le cause, per migliorare la sensibilità e tenere conto della sottodiagnosi di demenza nelle cure primarie.
Nell'analisi sono stati inclusi in totale 65.931 pazienti ( età mediana alla prima visita, 68.0 anni; 37.208 erano donne, 56%; 46.106 erano bianchi, 69.9% ).
I pazienti esposti a tireotossicosi avevano un’incidenza di disturbi cognitivi dell’11.0% all’età di 75 anni rispetto al 6.4% per quelli non-esposti.
Dopo l'aggiustamento, la tireotossicosi per tutte le cause è risultata significativamente associata al rischio di diagnosi di disturbo cognitivo ( hazard ratio aggiustato, aHR=1.39; P minore di 0.001 ) in tutti i gruppi di età.
Quando si è stratificato per causa e gravità, la tireotossicosi esogena è rimasta un fattore di rischio significativo ( hazard ratio aggiustato, 1.34; P=0.003 ) con stime puntuali che suggeriscono una risposta alla dose.
In questo studio di coorte condotto su pazienti di età pari o superiore a 65 anni, un basso livello di TSH derivante da tireotossicosi endogena o esogena è stato associato a un rischio più elevato di disturbo cognitivo incidente.
La tireotossicosi iatrogena è un risultato comune della terapia con ormoni tiroidei. Poiché l’ormone tiroideo è tra le prescrizioni più comuni negli Stati Uniti, comprendere gli effetti negativi del trattamento eccessivo è fondamentale per guidare la pratica di prescrizione. ( Xagena2023 )
Adams R et al, JAMA Intern Med 2023; 183: 1324-1331
Neuro2023 Endo2023
Indietro
Altri articoli
Efficacia e sicurezza dell'inibizione di mTOR nella sarcoidosi cutanea
La sarcoidosi è una condizione infiammatoria che può colpire vari organi e tessuti, provocando la formazione di granulomi e conseguente...
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Sospensione del Micofenolato mofetile nei pazienti con lupus eritematoso sistemico
Il Micofenolato mofetile ( CellCept ) è un immunosoppressore comunemente usato per trattare il lupus eritematoso sistemico ( SLE )...
Blinatumomab per il trattamento di prima linea di bambini e giovani affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B
Si è determinato se Blinatumomab ( Blincyto ) sia efficace come alternativa alla chemioterapia intensiva di prima linea con risparmio...
Attività e sicurezza di Eltrombopag in combinazione con Ciclosporina A come trattamento di prima linea degli adulti con anemia aplastica grave: studio SOAR
L’immunosoppressione basata sulla Globulina antitimocitaria ( ATG ) è standard nel trattamento di prima linea per le persone con anemia...
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Radioterapia dell’intero cervello da sola versus preceduta da Bevacizumab, Etoposide e Cisplatino per metastasi cerebrali non-trattate da cancro al seno
L'incidenza delle metastasi cerebrali è in aumento nei pazienti con tumore mammario metastatico. Sono urgentemente necessari trattamenti per estendere il...
Radioterapia cerebrale con Pirotinib e Capecitabina nelle pazienti con tumore alla mammella avanzato ERBB2-positivo e metastasi cerebrali
Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...
Sopravvivenza libera da progressione radiografica e sopravvivenza libera da progressione clinica come potenziali surrogati della sopravvivenza globale negli uomini con tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni
Nonostante il notevole aumento della longevità degli uomini affetti da tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ),...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...