DDW: esofago di Barrett ed adenocarcinoma
1) Patogenesi
Sono stati identificati molti polimorfismi genici ( riguardanti tra gli altri i geni Cox-2 ed iNOS ) connessi con lo sviluppo dell’esofago di Barrett e della displasia.
Le esposizioni ad acido, ad acidi biliari coniugati o non coniugati hanno diversi effetti sull’espressione di COX-2 e della ciclina D1.
I pazienti con stato immune Th1 sono più soggetti allo sviluppo di esofago di Barret.
2) Diagnosi / Screening
Al momento c’è solo un moderato accordo tra i patologi circa l’identificazione dell’esofago di Barret mediante l’utilizzo di capsule endoscopiche esofagee e per questo motivo sono necessari ulteriori miglioramenti tecnici.
Durata, gravità e frequenza dei sintomi non sono indicatori affidabili della presenza di esofago di Barrett. Pertanto, le future strategie di screening non dovrebbero essere legate al profilo sintomatologico dei pazienti con malattia da reflusso gastroesofagea.
La prevalenza di carcinoma esofageo occulto nei pazienti con esofago di Barrett e displasia ad alto grado, risulta molto bassa se durante il monitoraggio endoscopico viene seguito il protocollo bioptico di Seattle.
La nuova tecnica della spettrofotometria di fluorescenza indotta da laser permette di distinguere l’epitelio displastico dalla metaplasia nell’esofago di Barret, con un alto grado di sensibilità e specificità.
3) Trattamento
La resezione endoscopica della mucosa dell’esofago di Barret con o senza displasia sembra essere molto promettente anche se la stenosi è una comune complicanza.
L’ablazione con radiofrequenza eradica le alterazioni genetiche preesistenti e dà come risultato un ripristino dell’epitelio neosquamoso senza le suddette alterazioni genetiche.
Gli inibitori della pompa protonica ( PPI ) sono risultati associati ad una riduzione del 48% dell’incidenza di tumori esofagei maligni da un’analisi di database dopo aggiustamenti per età, razza, sesso, fumo, assunzione di alcol, indice di massa corporea, utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei ( FANS ), diabete ed impiego di statine. ( Xagena2007 )
Fonte: Digestive Disease Week ( DDW ), 2007
Gastro2007 Onco2007
Indietro
Altri articoli
Trastuzumab più Gemcitabina-Cisplatino per adenocarcinoma delle vie biliari HER2-positivo naive-al-trattamento: studio TAB
La sovraespressione del recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano ( HER2 ) è osservata nel 4%-16% dei tumori...
Pembrolizumab più Trastuzumab e chemioterapia per adenocarcinoma della giunzione gastro-esofagea o gastrico HER2-positivo: studio KEYNOTE-811
Le evidenze dell’efficacia del blocco combinato di PD-1 e HER2 con la chemioterapia sulla sopravvivenza libera da progressione ( PFS...
Qualità di vita correlata alla salute con Nivolumab più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti con tumore della giunzione gastroesofageo / gastrico avanzato o adenocarcinoma esofageo da CheckMate 649
Nello studio CheckMate 649, Nivolumab di prima linea più chemioterapia ha prolungato la sopravvivenza globale ( OS ) rispetto alla...
La regressione patologica linfonodale dopo chemioterapia neoadiuvante predice la recidiva e la sopravvivenza nell'adenocarcinoma esofageo
Esistono prove limitate riguardanti gli effetti prognostici della regressione patologica dei linfonodi ( LN ) dopo chemioterapia neoadiuvante per l'adenocarcinoma...
Trastuzumab deruxtecan nei pazienti naive al trattamento anti-HER2 con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea con recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 basso
Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza di Trastuzumab deruxtecan ( T-DXd; Enhertu ) nell'adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea...
Zolbetuximab più mFOLFOX6 nei pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea CLDN18.2-positivo, HER2-negativo, non-trattato, localmente avanzato non resecabile o metastatico: studio SPOTLIGHT
Zolbetuximab, un anticorpo monoclonale mirato all'isoforma 2 della claudina-18 ( CLDN18.2 ), ha mostrato efficacia nei pazienti con adenocarcinoma gastrico...
Rischio di tumori associati alla sindrome tra i parenti di primo grado di pazienti con adenocarcinoma duttale pancreatico con varianti germinali patogene o probabilmente patogene
L'aumento del rischio di tumore nei parenti di primo grado di probandi con adenocarcinoma duttale pancreatico ( probandi PDAC )...
Terapia trimodale versus chemioterapia perioperatoria nella gestione dell'adenocarcinoma localmente avanzato dell'esofago e della giunzione esofagogastrica: studio Neo-AEGIS
L’approccio curativo ottimale per l’adenocarcinoma dell’esofago e della giunzione esofagogastrica non è noto. È stata confrontata la terapia trimodale (...
NALIRIFOX versus Nab-Paclitaxel e Gemcitabina nei pazienti naive al trattamento con adenocarcinoma duttale pancreatico metastatico: studio NAPOLI 3
L’adenocarcinoma duttale pancreatico rimane una delle neoplasie più letali, con poche opzioni di trattamento. NAPOLI 3 ha confrontato l’efficacia e...
Associazione della chemioterapia adiuvante nei pazienti con adenocarcinoma pancreatico resecato dopo chemioterapia neoadiuvante multiagente
Il numero totale di pazienti con adenocarcinoma duttale pancreatico ( PDAC ) che ricevono la chemioterapia neoadiuvante ( NAC )...