Rischio di eventi ischemici cerebrovascolari e coronarici con l’uso di farmaci anticonvulsivanti nelle cure di routine
Gli anticonvulsivanti di più vecchia generazione che inducono fortemente l’attività del sistema enzimatico citocromo P450 producono alterazioni metaboliche che possono aumentare il rischio cardiovascolare.
Uno studio di coorte ha valutato il rischio di eventi cerebrovascolari e coronarici ischemici nei pazienti adulti nuovi utilizzatori di anticonvulsivanti che altamente inducono l'attività del citocromo P450, rispetto ad altri farmaci anticonvulsivanti, come osservato in un contesto di cura di routine.
Nello studio sono stati esaminati pazienti di 40-64 anni dal HealthCore Integrated Research Database, che avevano assunto un farmaco anticonvulsivante tra il 2001 e il 2006, e che non avevano avuto alcuna grave condizione coronarica o cerebrovascolare nei 6 mesi precedenti l'inizio del trattamento.
È stato valutato il rischio cerebrovascolare ischemico e coronarico tra i nuovi utilizzatori di anticonvulsivanti.
Lo studio ha identificato 913 eventi in 166.031 nuovi episodi di trattamento con farmaci anticonvulsivanti.
In una popolazione abbinata per propensity score ( PS ) con 22.864 episodi di trattamento, il rate ratio ( RR ) per gli eventi coronarici e cerebrovascolari ischemici connessi con agenti altamente inducenti rispetto ad altri agenti è stato pari a 1.22.
Il rate ratio è passato a 0.99 dopo aggiustamento per hsPS ( high-dimensional propensity score ) ( RR=1.47 per gli eventi cerebrovascolari, RR=0.70 per gli eventi coronarici ).
In conclusione, in questa analisi esplorativa non vi è stata alcuna evidenza di un effetto costante e statisticamente significativo nell’iniziare la somministrazione di anticonvulsivanti che altamente inducono l'attività del citocromo P450 sugli esiti coronarici o cerebrovascolari ischemici rispetto agli altri agenti. ( Xagena2013 )
Patorno E et al, J Am Heart Assoc 2013; 2: e000208
Cardio2013 Neuro2013 Farma2013
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