Follow-up a lungo termine in una coorte di sorveglianza attiva di pazienti con cancro alla prostata
La sorveglianza attiva è sempre più accettata come opzione di trattamento per il cancro alla prostata a rischio favorevole.
I follow-up a lungo termine sono mancanti.
Uno studio di coorte prospettico a braccio singolo effettuato in un unico Centro accademico, ha valutato il risultato a lungo termine di un ampio protocollo di sorveglianza attiva negli uomini con cancro alla prostata a rischio favorevole.
Sono stati arruolati 993 uomini con tumore alla prostata a rischio favorevole o intermedio, che sono stati gestiti con un iniziale approccio di attesa.
L’intervento è stato offerto per un tempo di raddoppiamento dell’antigene prostatico specifico ( PSA ) inferiore a 3 anni, progressione del punteggio di Gleason, o inequivocabile progressione clinica.
Le misure di esito principali sono state sopravvivenza generale e specifica per la malattia, tasso di trattamento, e tasso di fallimento di PSA nei pazienti trattati.
Tra gli 819 sopravvissuti, il follow-up mediano dalla prima biopsia è stato di 6.4 anni.
149 pazienti su 993 ( 15% ) sono morti, e 844 pazienti sono vivi (tasso censurato, 85.0%).
Ci sono stati 15 decessi ( 1.5% ) da cancro alla prostata.
I tassi di sopravvivenza attuariale causa-specifica a 10 e 15 anni sono stati, rispettivamente, 98.1% e 94.3%.
Ulteriori 13 pazienti ( 1.3% ) hanno sviluppato malattia metastatica e sono vivi con metastasi confermate ( n=9 ) o sono morti per altre cause ( n=4 ).
A 5, 10 e 15 anni il 75.7%, 63.5% e 55.0% dei pazienti era rimasto senza trattamento o sotto sorveglianza.
L'hazard ratio per la mortalità cumulativa a causa di cancro non-prostatico rispetto a quella da tumore alla prostata è risultato 9.2 a 1.
In conclusione, la sorveglianza attiva per il cancro alla prostata a rischio favorevole è fattibile e sembra sicura nel periodo di 15 anni.
Nella coorte, il 2.8% dei pazienti ha sviluppato malattia metastatica e l'1.5% è morto di cancro alla prostata.
Questo tasso di mortalità è coerente con la mortalità attesa nei pazienti a rischio favorevole gestiti con un iniziale intervento definitivo. ( Xagena2015 )
Klotz L et al, J Clin Oncol 2015;33:272-277
Onco2015 Uro2015
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