La prole di uomini sopravvissuti al cancro presenta un rischio leggermente superiore di anomalie congenite


L'incidenza di gravi anomalie congenite è stata leggermente più alta nella prole di uomini sopravvissuti a tumore rispetto ai figli di padri senza storia di cancro, secondo uno studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute ( JNCI ).

Il crescente numero di sopravvissuti al cancro ha dato origine a timori per la salute dei figli. Anche se gli studi precedenti sui bambini concepiti naturalmente sono stati rassicuranti sulla loro salute, pochi studi hanno esaminato i risultati tra i bambini concepiti con tecniche di fecondazione assistita, come la fertilizzazione in vitro o l’iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi.

Per determinare gli effetti del tumore paterno e delle tecniche di fecondazione assistita sull'esito della gravidanza, un gruppo di ricercatori del Lund University Hospital in Svezia ha svolto uno studio di coorte di bambini nati in Svezia e in Danimarca tra il 1994 e il 2004. Sono stati identificati 8.670 bambini con una storia paterna di cancro, 8.162 dei quali sono stati concepiti naturalmente e 508 attraverso tecniche di fecondazione assistita.

Si è scoperto che una storia paterna di cancro era associata con un aumento del 17% del rischio relativo di malformazioni congenite maggiori ( tuttavia, il rischio assoluto è stato solo del 3.7% rispetto al 3.2% per i figli degli uomini senza storia di cancro ), indipendentemente dalla modalità del concepimento. Infatti, è stato rilevato che l'uso di tecniche di fecondazione assistita per il concepimento non ha causato alcun aumento statisticamente significativo del rischio di malformazioni tra i figli rispetto ai concepimenti naturali.

Si è osservato un aumento statisticamente significativo ma modesto del rischio di gravi anomalie congenite tra i figli degli uomini con una storia di cancro, indipendentemente dalla modalità del concepimento.

Anche se i ricercatori non sono stati in grado di esaminare l'effetto di trattamenti specifici, sono state condotte sottoanalisi dei casi di cancro che ricevono trattamenti simili. Per esempio, mentre le neoplasie ematologiche, generalmente trattate con la chemioterapia, sono state associate ad un aumento statisticamente non-significativo del rischio di anomalie congenite nei bambini con una storia paterna di cancro rispetto a quelli senza, non è stato riscontrato un simile aumento del rischio nei bambini con una storia paterna di seminoma testicolare, che è generalmente trattato con la radioterapia.

In un editoriale di accompagnamento è stato affermato che i risultati dello studio sono nel complesso abbastanza rassicuranti ma incompleti, a causa dei limitati dati sul trattamento per i superstiti del cancro e per il fatto che era limitato agli uomini sopravvissuti al tumore.
Sebbene la maggior parte delle prove vada contro la probabilità che il trattamento del cancro sia associato ad alterazioni genetiche nella prole, resta un’importante questione da approfondire, soprattutto nei pazienti sottoposti a trattamenti che danneggiano il DNA e che interferiscono con i processi molecolari. Ancora non è noto quanto sia sensibile o tollerante la cellula germinale umana a questi insulti mutageni. ( Xagena2011 )

Fonte: Journal of National Cancer Institute, 2011


Pedia2011 Onco2011



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