Ruxolitinib più Capecitabina migliora la sopravvivenza nel cancro del pancreas
Uno studio di fase II ha mostrato che Ruxolitinib ( Jakafi ) ha migliorato in modo significativo il tasso di sopravvivenza di un sottogruppo di pazienti con tumore del pancreas recidivante o refrattario al trattamento, in combinazione con Capecitabina ( Xeloda ), rispetto ai pazienti trattati solamente con Capecitabina.
Ruxolitinib è un inibitore orale di JAK1 e JAK2, che è stato approvato dalla FDA ( Food and Drug Administration ) nel 2011 per il trattamento della mielofibrosi.
Nello studio, denominato RECAP, i pazienti con carcinoma pancreatico metastatico che avevano fallito il trattamento di prima linea con Gemcitabina ( Gemzar ), o un altro chemioterapico se non eleggibili per la Gemcitabina, hanno ricevuto Capecitabina 2000 mg/m2 o 1000mg/m2 due volte al giorno, e sono stati randomizzati a ricevere 15 mg di Ruxolitinib due volte al giorno oppure placebo.
Le dosi di Capecitabina e di Ruxolitinib potevano essere aumentate nel corso dello studio, ed i pazienti hanno ricevuto i farmaci in cicli continui di 21 giorni, purché fossero tollerati, con Capecitabina auto-somministrata durante i primi 14 giorni del ciclo e Ruxolitinib auto-somministrato durante l'intero ciclo.
Un'analisi per sottogruppi ha trovato che i pazienti che erano prospetticamente identificati avere una maggiore probabilità di trarre beneficio dall’inibizione di JAK, e che rappresentavano il 50% del totale della popolazione, hanno presentato un tasso di sopravvivenza a sei mesi del 42% rispetto all’11% nei pazienti trattati con placebo ( hazard ratio, HR=0.47; P=0.005 ).
Le risposte antitumorali durevoli sono state osservate solo nei pazienti che hanno ricevuto Ruxolitinib, e questi pazienti hanno anche raggiunto un significativo miglioramento di peso corporeo, rispetto a quelli del gruppo placebo.
All’analisi intent-to-treat, l' hazard ratio per il miglioramento della sopravvivenza globale è stato pari a 0.79, anche se questo valore non è stato considerato statisticamente significativo ( P=0.12 ).
Il tasso di interruzione a causa di un evento avverso è stato del 12% nel braccio di combinazione rispetto al 20% nel braccio di controllo.
L’evento avverso di grado 3 osservato più di frequente nel braccio di combinazione era l’anemia, che si è verificata nel 16% dei pazienti nel braccio Ruxolitinib e Capecitabina, rispetto al 2% dei pazienti nel braccio di controllo ( solo Capecitabina ).
I tassi di trombocitopenia e neutropenia di grado 3 sono stati, rispettivamente, pari al 2% e allo 0% nel braccio di associazione, rispetto al 3% e al 2% nel braccio di controllo.
I risultati dello studio RECAP hanno fornito la prima evidenza che l'inibizione di JAK offre un beneficio di sopravvivenza dimostrabile in un gruppo ben definito di pazienti con cancro del pancreas metastatico refrattario. ( Xagena2013 )
Fonte: Incyte, 2013
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