Afatinib prolunga la sopravvivenza globale nel carcinoma del polmone non-a-piccole cellule con mutazione in EGFR


L’analisi combinata di due studi di fase 3 ha mostrato che i pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule, in fase avanzata, con delezioni nell’esone 19 in EGFR, e che erano stati trattati con Afatinib ( Giotrif ), come prima linea, hanno presentato un significativo prolungamento della sopravvivenza globale rispetto ai pazienti che avevano ricevuto la chemioterapia.

Sono stati esaminati i dati di 709 pazienti naive al trattamento con malattia allo stadio IIIB o IV, arruolati negli studi LUX-Lung 3 e LUX-Lung 6.
Tutti i pazienti presentavano EGFR mutato con delezione dell’esone 19 ( n=355 ) o L858R mutato ( n=276 ).

I pazienti con mutazioni in EGFR sono un sottotipo molto distinto di pazienti, che sono molto sensibili a piccole molecole ad azione inibitoria della tirosin-chinasi di EGFR. Tuttavia, esistono molti tipi di mutazioni EGFR.

Un totale di 419 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a 40 mg di Afatinib, un bloccante della famiglia ErbB ( EGFR, HER-2, ErbB3 e ErbB4 ), mentre i rimanenti 212 pazienti hanno ricevuto 6 cicli di chemioterapia.

I primi dati dell'analisi hanno indicato che Afatinib migliora la sopravvivenza libera da progressione ( studio LUX-Lung 3, hazard ratio, HR=0.58; studio LUX-Lung 6, HR=0.28 ).

Dopo 36.5 mesi di follow-up, 404 ( 64% ) pazienti sono deceduti.

Il 78% dei pazienti che è andato incontro a progressione durante lo studio ha ricevuto una mediana di 3 ulteriori terapie sistemiche, in tempi successivi.
La maggioranza dei pazienti nel braccio chemioterapia ha ricevuto un inibitore della tirosin-chinasi di EGFR ( 68% ), e il 70% dei pazienti nel braccio Afatinib ha ricevuto trattamento chemioterapico.

I pazienti assegnati ad Afatinib hanno raggiunto una sopravvivenza mediana globale pari a 27.3 mesi, mentre i pazienti assegnati a chemioterapia hanno raggiunto una sopravvivenza mediana globale di 24.3 mesi ( HR=0.81 ).

E’stato trovato che i pazienti con delezione 19 che hanno ricevuto Afatinib hanno presentato, in modo significativo, una migliore sopravvivenza globale ( HR=0.59 ), a differenza dei pazienti con mutazione L858R ( HR=1.25 ).

Dallo studio è anche emerso che i pazienti con delezione 19 e mutazione L858R sono due popolazioni distinte e dovrebbero essere studiate in modo separato. ( Xagena2014 )

Fonte: American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Meeting, 2014

Onco2014 Pneumo2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli



E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...



Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Sunvozertinib è un inibitore orale, irreversibile e selettivo della tirosina chinasi che presenta un profilo di sicurezza favorevole e un'attività...


Patritumab deruxtecan, o HER3-DXd, è un coniugato anticorpo-farmaco costituito da un anticorpo monoclonale completamente umano diretto al recettore 3 del...


Lo studio di fase II HERTHENA-Lung01 ha mostrato che il trattamento con il coniugato anticorpo-farmaco Patritumab deruxtecan ( HER3-DXd...


Tra i pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecato, con mutazione del recettore del fattore di crescita...


Le attuali terapie di terza linea per i pazienti con tumore del colon-retto metastatico ( MCRC ) hanno un'efficacia limitata....