Il Warfarin, un anticoagulante, sembra ridurre il rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale
I pazienti con fibrillazione atriale incidente che sono stati trattati con Warfarin ( Coumadin ) per ridurre il rischio di ictus presentano una minore probabilità di sviluppare demenza.
La terapia con Warfarin è risultata associata a una riduzione del 34% del rischio di demenza in una coorte di popolazione affetta da fibrillazione atriale ( hazard ratio, HR=0.66; P= 0.01 ).
La demenza tra i pazienti con fibrillazione atriale in terapia con Warfarin si è verificata a un tasso di 21.8 casi per 100 persone rispetto a 27.7 casi per 100 persone tra i pazienti con fibrillazione atriale che non erano in trattamento con anticoagulante.
E’ inoltre rilevato che il Warfarin era sottoutilizzato in una popolazione ad alto rischio.
La fibrillazione atriale è associata a un aumentato rischio di demenza indipendentemente dalla incidenza di ictus.
Il presunto meccanismo di demenza è rappresentato dalla tromboembolia cerebrale subclinica.
L’anticoagulazione è raccomandata per prevenire la tromboembolia, ma il suo effetto sull'incidenza di demenza non è noto.
I ricercatori hanno avuto accesso alle cartelle cliniche del Rochester Epidemiology Project ( Olmsted County, Minnesota, USA ).
Nel periodo 2004-2010 sono stati identificati 1.860 pazienti con fibrillazione atriale incidente.
I pazienti erano considerati anticoagulati se il Warfarin era prescritto entro 3 mesi dalla fibrillazione atriale.
E’ stato riscontrato che circa il 45% dei pazienti con fibrillazione atriale incidente erano in trattamento anticoagulante all'interno della finestra di 3 mesi.
I pazienti avevano un’età media di circa 71 anni e più del 95% della coorte era di razza caucasica. Il 70% circa dei pazienti aveva avuto diagnosi di ipertensione; al 23% circa era stato diagnosticato il diabete, e soffrivano di malattia coronarica circa il 36% dei pazienti.
La malattia arteriosa periferica era stata diagnosticata in circa l'8% e l’insufficienza cardiaca in circa il 18%.
Un ictus o un attacco ischemico transitorio ( TIA ) si era verificato in circa il 13% dei pazienti.
Il punteggio medio CHADS2 era pari a 3.
Tra i 1.469 pazienti con punteggio CHA2DS2-VASc di 2 o superiore, il 47% era in trattamento con Warfarin.
Nel corso di un follow-up medio di 4.3 anni, il 10.6% dei pazienti ha sviluppato demenza.
I pazienti trattati con Warfarin avevano più probabilità di essere di sesso maschile e avevano una maggiore prevalenza di ipertensione e ictus rispetto a quelli che non avevano ricevuto il Warfarin.
I pazienti che non erano in terapia anticoagulante presentavano una significativamente minore incidenza di ipertensione ( p inferiore a 0.001 ).
I pazienti in terapia anticoagulante avevano una maggiore probabilità di essere andati incontro a un evento cerebrovascolare ( P= 0.031 ).
L’anticoagulazione può ridurre l'incidenza di demenza nella fibrillazione atriale prevenendo l’embolia cerebrale silente.
Tuttavia, a causa della natura retrospettiva dello studio, non è possibile trarre conclusioni definitive riguardo alle relazioni di causa-effetto tra fibrillazione atriale, demenza, e trattamento anticoagulante.
Pertanto, l’anticoagulazione come strategia terapeutica per prevenire la demenza nei pazienti con fibrillazione atriale richiede futuri studi prospettici. ( Xagena2015 )
Fonte: European Society of Cardiology ( ESC ) Meeting, 2015
Cardio2015 Neuro2015 Farma2015
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