Rivaroxaban, un nuovo anticoagulante orale: non è stata rilevata differenza tra i tassi di sanguinamento nel mondo reale e in quelli delle sperimentazioni cliniche
Da uno studio osservazionale di ampie dimensioni è emerso che il tasso di sanguinamento maggiore associato a Rivaroxaban ( Xarelto ) nel mondo reale è simile a quello osservato negli studi clinici, e i sanguinamenti ad esito fatali erano rari.
I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, per determinare i tassi di sanguinamento maggiore e i dati demografici dei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare a cui era stato prescritto Rivaroxaban, un nuovo anticoagulante orale, per la prevenzione di ictus e di embolia sistemica.
Sono state identificate 27.467 persone con fibrillazione atriale non-valvolare assegnate a Rivaroxaban nel periodo 2013-2014.
Sono stati documentati 496 eventi emorragici maggiori tra 478 pazienti durante il periodo di tempo preso in esame.
Il tasso di incidenza era pari a 2.86 per 100 anni-persona complessivi, 2.68 per 100 anni-persona per gli uomini e 2.99 per 100 anni-persona per le donne.
Coloro che hanno sperimentato un evento di sanguinamento maggiore erano più anziani di quelli che non avevano manifestato questo grave effetto indesiderato ( età media, 78.4 anni contro 75.7 anni ).
Rispetto a coloro che non avevano presentato un evento di sanguinamento maggiore, quelli in cui si era manifestato avevano più alti tassi di ipertensione ( 95.6% vs 75.8% ), malattia coronarica ( 64.2% vs 36.7% ), insufficienza cardiaca ( 48.5% vs 23.7% ) e malattia renale ( 38.7% vs 16.7% ).
Il punteggio medio CHA2DS2-VASc era 4.8 ( deviazione standard, 1.5 ) tra quelli con un sanguinamento maggiore e 3.7 ( deviazione standard, 1.7 ) in quelli senza.
Tra quelli che hanno presentato un evento di sanguinamento maggiore, il 63.2% era stato assegnato a 20 mg di Rivaroxaban, il 32.2% a 15 mg e 4.6% a 10 mg, mentre il 4% era stato trattato con Warfarin 30 giorni prima di un evento di sanguinamento maggiore.
I tipi più comuni di sanguinamento maggiore erano emorragia gastrointestinale ( 88.5% ) e intracranica ( 7.5% ).
Il 46.7% di coloro che hanno presentato un evento di sanguinamento maggiore ha ricevuto una trasfusione, ma nessun paziente ha esibito prove sufficienti per poter affermare di aver ricevuto un qualsiasi tipo di fattore di coagulazione.
Sono stati segnalati 14 decessi ( età media 82.4 anni ) durante l'ospedalizzazione per sanguinamento maggiore nella popolazione in studio, con un tasso di incidenza di sanguinamento fatale di 0.08 per 100 anni-persona.
Questi risultati sono simili a quelli riportati nello studio di registrazione ROCKET AF. ( Xagena2015 )
Fonte: Clinical Cardiology, 2015
Cardio2015 Farma2015
Indietro
Altri articoli
Associazione di strategie anticoagulanti alternative ed esiti nei pazienti con ictus ischemico durante l'assunzione di un anticoagulante orale diretto
L'ictus ischemico nonostante la somministrazione di un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) è sempre più comune e comporta un...
Terapia anticoagulante per la trombosi venosa splancnica
Mancano prove solide sulla gestione ottimale della trombosi venosa splancnica ( SVT ). È stata condotta una meta-analisi per valutare...
Emorragia nei pazienti con policitemia vera che ricevono Aspirina con un anticoagulante
La policitemia vera è associata a un aumentato rischio di trombosi ed emorragia. L'Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ), raccomandata per...
Rivaroxaban versus nessun anticoagulante per la tromboprofilassi post-dimissione dopo il ricovero per COVID-19: studio MICHELLE
I pazienti ricoverati in ospedale con COVID-19 sono a rischio di eventi trombotici dopo la dimissione; il ruolo della tromboprofilassi...
Effetto della terapia anticoagulante per 6 settimane rispetto a 3 mesi su eventi di recidiva ed emorragie nei pazienti di età inferiore ai 21 anni con tromboembolia venosa provocata: studio Kids-DOTT
Tra i pazienti di età inferiore ai 21 anni, la durata ottimale della terapia anticoagulante per il tromboembolismo venoso non...
Terapia anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K ritardata rispetto a terapia anticoagulante orale dopo ictus ischemico acuto nella fibrillazione atriale: studio TIMING
Non ci sono raccomandazioni basate sull'evidenza sul momento ottimale per iniziare ad assumere anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K (...
Anticoagulante orale diretto ed esiti nei pazienti con fibrillazione atriale dopo la sostituzione transcatetere della valvola aortica: approfondimenti dal registro STS/ACC TVT
L'evidenza clinica sulla sicurezza e l'efficacia dell'uso di anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nei pazienti con fibrillazione atriale dopo...
Valutazione del rischio di ictus senza terapia anticoagulante in uomini e donne con fibrillazione atriale di età compresa tra 66 e 74 anni senza altri fattori CHA2DS2-VASc
Esistono dati limitati da studi clinici e raccomandazioni discrepanti sull'uso della terapia anticoagulante nei pazienti con fibrillazione atriale di età...
Eventi avversi associati all'aggiunta di Aspirina alla terapia anticoagulante orale diretta senza una chiara indicazione
Non è chiaro quanti pazienti trattati con un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) utilizzino in concomitanza Acido Acetilsalicilico (...
Studio ACTION: la strategia anticoagulante a base di Rivaroxaban non produce miglioramento degli esiti nei pazienti COVID-19
Secondo i dati dello studio ACTION, una strategia anticoagulante basata su Rivaroxaban ( Xarelto ) non ha migliorato i risultati...