Riserva cognitiva e atrofia corticale nella sclerosi multipla
È stata verificata l'ipotesi di riserva cognitiva nella sclerosi multipla, valutando le interazioni tra riserva cognitiva, atrofia cerebrale ed efficienza cognitiva nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.
È stato calcolato un indice di riserva cognitiva che ha incluso l'istruzione, le attività ricreative premorbose e il quoziente intellettivo ( IQ ).
L’atrofia cerebrale è stata valutata attraverso parametri quantitativi di risonanza magnetica del volume cerebrale totale normalizzato e del volume corticale normalizzato.
La funzione cognitiva è stata misurata utilizzando i test della batteria Rao's Brief Repeatable Battery.
Sono stati valutati 52 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente al basale e 35 di loro sono stati rivalutati dopo un periodo di follow-up di 1.6 anni.
Al basale, una maggiore riserva cognitiva ha predetto migliori prestazioni nella maggior parte dei test della Brief Repeatable Battery, indipendentemente dalla atrofia cerebrale e dalle caratteristiche cliniche e demografiche ( P minore o uguale a 0.021 ).
Una interazione tra riserva cognitiva e volume corticale normalizzato ha predetto migliori prestazioni cognitive in compiti di memoria verbale e nella velocità di elaborazione di attenzione / informazione ( P minore di 0.005 ).
In occasione della visita di follow-up, la progressione dell’atrofia corticale ( beta=0.45, P=0.008 ) e l’età più avanzata ( beta=-0.33, P=0.044 ) sono stati i soli fattori predittivi di deterioramento delle prestazioni cognitive.
In conclusione, i risultati hanno indicato che la maggiore riserva cognitiva nei soggetti con sclerosi multipla può mediare tra le prestazioni cognitive e la patologia del cervello.
La compensazione correlata alla riserva cognitiva può, tuttavia, fallire con la progressione del danno.
La finestra temporale più opportuna per gli approcci terapeutici volti al miglioramento intellettivo molto probabilmente risiede nei primi stadi della malattia. ( Xagena2013 )
Amato MP et al, Neurology 2013; 80: 19: 1728-1733
Neuro2013
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