Sicurezza ed efficacia del Losartan per la riduzione dell'atrofia cerebrale nella malattia di Alzheimer diagnosticata clinicamente: studio RADAR
I farmaci che modificano la segnalazione dell'angiotensina II potrebbero ridurre la patologia della malattia di Alzheimer, diminuendo così il tasso di progressione della malattia.
Si è studiato se l'antagonista del recettore dell'angiotensina II Losartan ( Lortaan ), rispetto al placebo, possa ridurre la perdita di volume cerebrale, come misura della progressione della malattia, nella malattia di Alzheimer da lieve a moderata diagnosticata clinicamente.
In questo studio in doppio cieco, multicentrico, randomizzato e controllato, pazienti eleggibili di età pari o superiore a 55 anni, non-trattati in precedenza con farmaci diretti contro angiotensina II e diagnosticati ( National Institute of Neurological and Comunicative Disorders and Stroke [ NINDS ] e Alzheimer's Disease and Related Disorders Association [ ADRDA ] ) con malattia di Alzheimer da lieve a moderata, e che avevano la capacità di acconsentire, sono stati reclutati da 23 enti ospedalieri del National Health Service del Regno Unito.
Dopo aver subito una fase in aperto di 4 settimane di trattamento attivo e poi washout, i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a preparazioni orali di 100 mg di Losartan ( dopo una fase iniziale di titolazione a 2 dosi ) oppure a placebo, mediante somministrazione giornaliera per 12 mesi.
La randomizzazione, è stata minimizzata per età e punteggio basale dell'atrofia del lobo temporale mediale. L'esito primario, analizzato secondo il principio intention-to-treat ( i partecipanti analizzati nel gruppo a cui sono stati destinati, senza imputazione per i dati mancanti ), era il cambiamento nel volume dell'intero cervello tra il basale e 12 mesi, misurato mediante risonanza magnetica volumetrica e determinato dall'analisi dell'intervallo di spostamento del limite ( BSI ).
Tra il 2014 e il 2018, 261 partecipanti sono entrati nella fase in aperto. 211 sono stati assegnati in modo casuale a Losartan ( n=105 ) oppure a placebo ( n=106 ).
Dei 197 partecipanti ( 93% ) che hanno completato lo studio, 171 ( 81% ) avevano dati completi sugli esiti primari.
La riduzione del volume cerebrale ( BSI ) medio è stata di 19.1 ml nel gruppo Losartan e di 20.0 ml nel gruppo placebo.
La differenza nella riduzione del volume totale tra i gruppi è stata -2.29 ml ( P=0.14 ).
Il numero di eventi avversi è stato basso ( 22 nel gruppo Losartan e 20 nel gruppo placebo ) senza differenze tra i gruppi di trattamento.
Si è verificato un decesso correlato al trattamento per gruppo di trattamento.
Losartan per 12 mesi di trattamento è stato ben tollerato, ma non è stato efficace nel ridurre il tasso di atrofia cerebrale in soggetti con malattia di Alzheimer da lieve a moderata diagnosticata clinicamente.
Sono necessarie ulteriori ricerche per valutare il potenziale beneficio terapeutico di un trattamento precedente in pazienti con decadimento cognitivo più lieve o di periodi di trattamento più lunghi. ( Xagena2021 )
Kehoe PG et al, Lancet Neurology 2021; 20: 895-906
Neuro2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Effetti di Ibudilast sull'atrofia retinica nei sottotipi di sclerosi multipla progressiva: analisi post hoc dello studio SPRINT-MS
L'assottigliamento delle cellule gangliari - strato plessiforme interno ( GCIPL ), misurato mediante tomografia a coerenza ottica ( OCT ),...
Associazione tra disturbi respiratori del sonno e atrofia del lobo temporale mediale negli anziani cognitivamente intatti positivi per amiloide
I disturbi respiratori del sonno ( SDB ) sono stati correlati alla deposizione di amiloide e a un aumento del...
IgA sieriche anti-transglutaminasi tissutale e previsione dell'atrofia dei villi duodenali negli adulti con sospetta celiachia senza deficit di IgA: studio Bi.A.CeD
Resta controverso se la malattia celiaca negli adulti possa essere diagnosticata solo con la sierologia. È stata valutata l'accuratezza delle...
Pegcetacoplan per il trattamento dell'atrofia geografica secondaria alla degenerazione maculare legata all'età: studi OAKS e DERBY
L’atrofia geografica è una delle principali cause di perdita della vista, progressiva e irreversibile. Gli obiettivi degli studi OAKS e...
Efficacia e sicurezza di Avacincaptad pegol nei pazienti con atrofia geografica: studio GATHER2
L'atrofia geografica è una forma avanzata di degenerazione maculare secca legata all'età che può portare a una perdita irreversibile della...
Sicurezza ed efficacia di Risdiplam una volta al giorno nell'atrofia muscolare spinale di tipo 2 e non-deambulante di tipo 3: studio SUNFISH Parte 2
Risdiplam ( Evrysdi ) è una piccola molecola orale approvata per il trattamento dei pazienti con atrofia muscolare spinale,...
Terapia genica sostitutiva con Onasemnogene abeparvovec nei bambini con atrofia muscolare spinale di età pari o inferiore a 24 mesi e peso corporeo fino a 15 kg
Data la novità della terapia sostitutiva genica con Onasemnogene abeparvovec ( Zolgensma ) nell'atrofia muscolare spinale, i dati di efficacia...
Associazione di Pegcetacoplan con la progressione dell'epitelio pigmentato retinico incompleto e atrofia retinica esterna nella degenerazione maculare legata all'età: analisi post hoc dello studio FILLY
Il cambiamento nelle aree dell'epitelio pigmentato retinico incompleto ( RPE ) e dell'atrofia retinica esterna ( iRORA ) all'interno di...
Sicurezza ed efficacia di Risdiplam nei pazienti con atrofia muscolare spinale di tipo 1: studio FIREFISH Parte 2
Risdiplam ( Evrysdi ) è una terapia somministrata per via orale che modifica lo splicing pre-mRNA del gene di sopravvivenza...
Risdiplam nell'atrofia muscolare spinale di tipo 1
L'atrofia muscolare spinale di tipo 1 è una malattia neuromuscolare rara e progressiva causata da bassi livelli della proteina SMN....